Agosto 2011
Taravai è la seconda più grossa isola delle Gambier localizzata a sud-ovest di Mangareva. Di forma triangolare copre 5,3Km² e il punto di massima altezza si trova a 256m. Fu scoperta dal navigatore inglese James Wilson nel 1797.
Oggi conta solamente un pugno di abitanti mentre in passato vivevano qui circa 2 000 persone.
Si possono visitare i resti della chiesa gotica Notre Dame de la Paix finita nel 1868 dalla Missione cattolica di Laval e una porta monumentale situata davanti alla vecchia banchina oggi in rovina.
Passeggiando per l'unica via di Taravai completamente immersa nel verde si possono incontrare galline in libertà cocchi, banani e alberi del pane ma decisamente poche persone.
Attualmente sono 8 i residenti stabili dell'isola mentre altre famiglie vengono il fine settimana o i giorni di festa.
Incontriamo sul sentiero Hervé che ci porta a conoscere la sua famiglia: Valérie e Alan.
Questa giovane coppia da diversi anni si è installata sull'isola sulla terra del padre di Hervé ed ha costruito la casa in un vero e proprio angolo di paradiso.
Hervé ci mostra con orgoglio il frutto del suo lavoro, la loro casa è semplice ed essenziale ma non manca di nulla.
L'acqua viene raccolta grazie a grosse cisterne e l'elettricità è fornita da una serie di pannelli solari che si possono comprare con un pagamento dilazionato nel tempo.Il collegamento con Rikitea e quindi con i rifornimenti alimentari e con la famiglia paterna è assicurato da 15 minuti di motoscafo.
La vista che hanno è spettacolare ed hanno ben pensato di mettere un tavolo sotto la piante sulla spiaggia perchè come dicono "una colazione qui fa cominciare bene la giornata". ..non possiamo che essere d'accordo con loro.
Hervé ha lavorato diversi anni in una ferme perlier giusto per mettere da parte i soldi necessari alla costruzione della casa. Oggi lavora la terra e vende a Mangareva i frutti del suo raccolto: manioca, patate dolci e durante la stagione manghi e litchis.
Possiede galline, maiali e capre che principalmente vende ma tiene anche per uso personale.
La laguna davanti a casa gli offre il pesce che consumano da tempo senza nessun problema di ciguatera.
Valérie si occupa della casa, segue Alan nei suoi studi per corrispondenza (CNED) e crea incredibili quadri con la sabbia di differenti colori che trova sull'isola.
Ci mostra con orgoglio i suoi ultimi lavori che prepara su commisione e rimaniamo senza parole.
Sono dei veri capolavori che richiedono una grande manualità, estrema precisone e infinita pazienza.
Le basta sapere che soggetto uno desidera (paesaggio, segno zodiacale, immagine religiosa...) e lei prepara il quadro aggiungendo decori di fiori o disegni tradizionali. Per i ritratti bisogna inviarle semplicemente una foto ed è incredibile come riesce a riprodurla perfettamente. Se siete interessati scriveteci e vi daremo il loro recapito.
Oltre alle galline, capre e maiali fanno parte di questa allegra famiglia un cane che svolge con impegno il suo lavoro di custode della proprietà e tre gattini tenuti a digiuno perchè possano cacciare i topi.
Apriamo dei cocchi per i maiali e uno dei gatti si avventa su un cocco mangiandolo avidamente...non credo di aver mai visto prima d'ora una gatto mangiare un cocco o qualsiasi altro frutto.
Ci invitano a pranzo e lo fanno come se fosse la cosa più naturale del mondo mangiare con dei perfetti sconosciuti che trovi a passeggiare nella tua terra.
L'ospitalità e la generosità dei polinesiani è nota in tutto il mondo e ci troviamo a confermare questa leggenda sperimentandola sulla nostra pelle.
Pollo al forno, riso, insalata e una deliziosa salsa di formaggio ed il banchetto ha inizio.
Hervé porta Michele e Alberto a pesca e ben presto ci ritroviamo di nuovo a casa loro per grigliare gli Ume tare pescati.
Gli chiediamo di assaggiare l'Uru (il frutto dell'albero del pane) alla brace che è uno dei modi di cottura tradizionali oltre al forno tahitiano (braci e pietre incandescenti in un buco nella sabbia).Delizioso.
Questa volta siamo noi ad occuparci di riso focaccia e bevande e siamo di nuovo tutti intorno al tavolo a raccontarci le nostre storie.
Hervé e Valérie cercano di insegnarci qualche parola di Tahitiano che potrà servirci durante il nostro soggiorno in polinesia. Siamo veramente buffi mentre ripetiamo queste parole così lontane dalle nostre radici e mentre cerchiamo di riprodurre suoni a noi sconosciuti. Ridono bonariamente di noi e si divertono a interrogarci a sorpresa durante la giornata.
Hervé prende il suo ukulele che ha costruito con le sue mani e insieme a Valérie ci fanno ascoltare dolci canzoni tradizionali che ancora oggi i bambini imparano a scuola.
Siamo da due giorni in compagnia di questa bella famiglia che ci ha accolto con tanto calore e ci sembra di conoscerli da sempre.
Lasciamo che la musica e i loro canti ci avvolgano assaporando una sensazione di pace e di felicità che lentamente ci pervade...siamo stranieri in terra straniera eppure incontri come questi ci fanno sentire straordinariamente a casa!
2 agosto 2011
Anche oggi sbarchiamo a terra e passiamo tutta la giornata con loro.
Michele aiuta Hervé a lavorare la terra mentre io in cucina con Valérie imparo una nuova ricetta:il ragù di pollo.
La giornata vola in loro compagnia e parlare con loro ci permette di scoprire che sono pochi i giovani che oggi fanno una scelta di vita semplice come la loro perchè le comodità dei centri abitati sono una forte attrattiva per la maggioranza.
Ci troviamo perfettamente con la loro scelta di vita che troviamo per molti aspetti simile alla nostra.
Taravai è la seconda più grossa isola delle Gambier localizzata a sud-ovest di Mangareva. Di forma triangolare copre 5,3Km² e il punto di massima altezza si trova a 256m. Fu scoperta dal navigatore inglese James Wilson nel 1797.
Oggi conta solamente un pugno di abitanti mentre in passato vivevano qui circa 2 000 persone.
Si possono visitare i resti della chiesa gotica Notre Dame de la Paix finita nel 1868 dalla Missione cattolica di Laval e una porta monumentale situata davanti alla vecchia banchina oggi in rovina.
Passeggiando per l'unica via di Taravai completamente immersa nel verde si possono incontrare galline in libertà cocchi, banani e alberi del pane ma decisamente poche persone.
Attualmente sono 8 i residenti stabili dell'isola mentre altre famiglie vengono il fine settimana o i giorni di festa.
Incontriamo sul sentiero Hervé che ci porta a conoscere la sua famiglia: Valérie e Alan.
Questa giovane coppia da diversi anni si è installata sull'isola sulla terra del padre di Hervé ed ha costruito la casa in un vero e proprio angolo di paradiso.
Hervé ci mostra con orgoglio il frutto del suo lavoro, la loro casa è semplice ed essenziale ma non manca di nulla.
L'acqua viene raccolta grazie a grosse cisterne e l'elettricità è fornita da una serie di pannelli solari che si possono comprare con un pagamento dilazionato nel tempo.Il collegamento con Rikitea e quindi con i rifornimenti alimentari e con la famiglia paterna è assicurato da 15 minuti di motoscafo.
La vista che hanno è spettacolare ed hanno ben pensato di mettere un tavolo sotto la piante sulla spiaggia perchè come dicono "una colazione qui fa cominciare bene la giornata". ..non possiamo che essere d'accordo con loro.
Hervé ha lavorato diversi anni in una ferme perlier giusto per mettere da parte i soldi necessari alla costruzione della casa. Oggi lavora la terra e vende a Mangareva i frutti del suo raccolto: manioca, patate dolci e durante la stagione manghi e litchis.
Possiede galline, maiali e capre che principalmente vende ma tiene anche per uso personale.
La laguna davanti a casa gli offre il pesce che consumano da tempo senza nessun problema di ciguatera.
Valérie si occupa della casa, segue Alan nei suoi studi per corrispondenza (CNED) e crea incredibili quadri con la sabbia di differenti colori che trova sull'isola.
Ci mostra con orgoglio i suoi ultimi lavori che prepara su commisione e rimaniamo senza parole.
Sono dei veri capolavori che richiedono una grande manualità, estrema precisone e infinita pazienza.
Le basta sapere che soggetto uno desidera (paesaggio, segno zodiacale, immagine religiosa...) e lei prepara il quadro aggiungendo decori di fiori o disegni tradizionali. Per i ritratti bisogna inviarle semplicemente una foto ed è incredibile come riesce a riprodurla perfettamente. Se siete interessati scriveteci e vi daremo il loro recapito.
Oltre alle galline, capre e maiali fanno parte di questa allegra famiglia un cane che svolge con impegno il suo lavoro di custode della proprietà e tre gattini tenuti a digiuno perchè possano cacciare i topi.
Apriamo dei cocchi per i maiali e uno dei gatti si avventa su un cocco mangiandolo avidamente...non credo di aver mai visto prima d'ora una gatto mangiare un cocco o qualsiasi altro frutto.
Ci invitano a pranzo e lo fanno come se fosse la cosa più naturale del mondo mangiare con dei perfetti sconosciuti che trovi a passeggiare nella tua terra.
L'ospitalità e la generosità dei polinesiani è nota in tutto il mondo e ci troviamo a confermare questa leggenda sperimentandola sulla nostra pelle.
Pollo al forno, riso, insalata e una deliziosa salsa di formaggio ed il banchetto ha inizio.
Hervé porta Michele e Alberto a pesca e ben presto ci ritroviamo di nuovo a casa loro per grigliare gli Ume tare pescati.
Gli chiediamo di assaggiare l'Uru (il frutto dell'albero del pane) alla brace che è uno dei modi di cottura tradizionali oltre al forno tahitiano (braci e pietre incandescenti in un buco nella sabbia).Delizioso.
Questa volta siamo noi ad occuparci di riso focaccia e bevande e siamo di nuovo tutti intorno al tavolo a raccontarci le nostre storie.
Hervé e Valérie cercano di insegnarci qualche parola di Tahitiano che potrà servirci durante il nostro soggiorno in polinesia. Siamo veramente buffi mentre ripetiamo queste parole così lontane dalle nostre radici e mentre cerchiamo di riprodurre suoni a noi sconosciuti. Ridono bonariamente di noi e si divertono a interrogarci a sorpresa durante la giornata.
Hervé prende il suo ukulele che ha costruito con le sue mani e insieme a Valérie ci fanno ascoltare dolci canzoni tradizionali che ancora oggi i bambini imparano a scuola.
Siamo da due giorni in compagnia di questa bella famiglia che ci ha accolto con tanto calore e ci sembra di conoscerli da sempre.
Lasciamo che la musica e i loro canti ci avvolgano assaporando una sensazione di pace e di felicità che lentamente ci pervade...siamo stranieri in terra straniera eppure incontri come questi ci fanno sentire straordinariamente a casa!
2 agosto 2011
Anche oggi sbarchiamo a terra e passiamo tutta la giornata con loro.
Michele aiuta Hervé a lavorare la terra mentre io in cucina con Valérie imparo una nuova ricetta:il ragù di pollo.
La giornata vola in loro compagnia e parlare con loro ci permette di scoprire che sono pochi i giovani che oggi fanno una scelta di vita semplice come la loro perchè le comodità dei centri abitati sono una forte attrattiva per la maggioranza.
Ci troviamo perfettamente con la loro scelta di vita che troviamo per molti aspetti simile alla nostra.
3 agosto 2011
Giornata grigia e piovigginosa su Taravai e per fare qualcosa di diverso organizziamo una Pizzata in compagnia.
Hervé è un patito della piazza e da quando una barca di passaggio gli ha dato la ricetta la prepara con le sue mani per la gioia di tutta la famiglia.
Come al solito la giornata passa in allegria e con le due teglie preparate nessuno rimane a bocca asciutta.
Sulla costa Ovest di Taravai vive una sola famiglia che andiamo a conoscere in questa giornata di sole.
Sono Edoard e Denise una coppia in pensione che ha deciso di venire a vivere nella tranquillità di questa isola. Dopo anni di lavoro a Tahiti e in diverse isole delle Tuamotu Edoard ha deciso di ripulire la terra del padre qui a Taravai e di costruire la loro casa.
Hanno verdure e piante da frutto, maiali, anatre e capre e coltivano pomodori che poi vendono in città. Lei prepara con le conchiglie bellissime collane e oggetti vari che vende o regala.
Ci mostrano orgogliosi i risultati del loro lavoro e non possiamo trattenere parole di ammirazione per quello che sono riusciti a fare.
Con loro c'è la piccola nipotina di due anni figlia della loro maggiore che tra il lavoro e 4 figli in questo momento fa veramente fatica. Denise si occupa della bimba che vive tranquilla dai nonni e che tornerà dalla sua mamma probabilmente l'anno prossimo.
Denise insegna a Michele ad aprire dei cocchi con un punteruolo piantato nel terreno. Questa tecnica molto efficace che loro eseguono facilmente e con rapidità richiede però concentrazione e attenzione a mani inesperte. Denise si complimenta con Michele per l'ottimo risultato: cocchi puliti e mani salvate.
Simpaticissimo il loro cane Patito che è un vero giocherellone e non smetterebbe mai di farsi accarezzare.
Ripartiamo con il dinghy carico di cocchi, pomodori, basilico ed erbe aromatiche.
Bei sorrisi, sguardi sinceri, calorosa accoglienza e un incredibile generosità sono i souvenir che ci portiamo via dall'isola di Taravai e grazie a questi incontri capaci di scaldare il cuore siamo pronti a ripartire.