MARCHESI - TAHUATA

Mercoledì 23/11/2011
Alle 10 salpiamo l'ancora per raggiungere i nostri amici a Tahuata. È una bella giornata di sole e prepariamo la traina per pescare. La navigazione è lenta e con continue variazioni di vento fino a quando siamo a Nord di Hiva Oa. Una volta nel canale di Bordelais ci troviamo a veleggiare di bolina con 25Kt di vento.
Tahuata è un isola di origine vulcanica grandiosa dove si alternano vallate, ripide montagne e falesie vertiginose. Famosa per la bellezza del suo artigianato è piena di resti archeologici che testimoniano il suo ricco passato. L'assenza di collegamenti marittimi stabili la rende un luogo isolato che mantiene intatta la sua autenticità.
Tahuata fu teatro di episodi che hanno segnato il destino delle Marchesi. È nel 1842 che l'ammiraglio francese Dupetit-Thouars fa firmare al capo Iotete un trattato di annessione alla Francia. La ribellione che seguirà viene fermata rapidamente dai francesi.
Ancoriamo nel pomeriggio nella bella baia di Hapatoni situata a SW di Tahuata. Ritroviamo Thierry Coco e conosciamo Pierre appena arrivato dalle Tuamotu. Una splendida cena a base di tonno in una serata allegra e divertente.
La baia di Hapatoni è un grazioso angolo tra le alte montagne verdi dell'isola dove ogni giorno si possono ammirare numerosi gruppi di delfini.

Giovedì 24/11/2011
Il cielo è coperto di nuvole, scendiamo a terra per fare due passi nel piccolo villaggio. La strada Reale che percorre tutto il lungomare è la sua principale attrazione. Al centro del villaggio un antico Meae è stato restaurato e oggi è utilizzato per feste e danze.
Visitiamo la bella chiesetta in sasso con all'interno graziose decorazioni floreali e in legno.
La piccola scuola ha un area giochi fatta in legno scolpito e il tavolo con il gioco dell'oca intagliato sul piano.
Nel pomeriggio la pioggia comincia a cadere e restiamo in barca tranquilli. La sera siamo tutti da Pierre per un altra cena in compagnia.

Sabato 26/11/2011
Con Eric e Jerome partiamo per una passeggiata lungo la strada che scende a Sud. Sole e pioggia si alternano continuamente lungo il cammino tutto in salita. Arrivati in cima ci fermiamo ad ammirare il paesaggio spettacolare, facciamo una merenda e ripartiamo verso il piccolo villaggio che vediamo in fondo alla valle.
Il sentiero prima scende bruscamente e poi risale con un sentiero completamente ricoperto di fango molliccio. Inutili i nostri goffi tentativi di evitare scivoloni. Eric e Michele camminano veloci senza fare pause, Jerome mi aspetta così possiamo parlare un pò. Mi racconta della sua vita in Svizzera, gli sport, la fidanzata e i progetti futuri. È un ragazzo intelligente, gentile e sensibile ed è un piacere stare in sua compagnia. Le ore passano velocemente e dopo qualche foto della bella vista panoramica siamo costretti a ritornare sui nostri passi per rientrare in barca prima che il buio ci raggiunga. Andiamo a letto stanchi ma contenti della gita fatta.

Domenica 27/11/2011
Alle 6 Eric, Jerome e Pierre ci passano a prendere per sbarcare mentre un gruppo di delfini salta intorno al dinghy. Vogliamo raggiungere a piedi il villaggio di Vaitahu.
È una giornata grigia e il sole si alterna a momenti di pioviggine in un continuo togliere e mettere il K-way. Lungo la strada incontriamo dei tori intenti a mangiare l'erba sul ciglio, solo uno attirato dalla giacca rossa di Eric inizia a scalciare sul terreno con lo sguardo minaccioso. Lo superiamo rapidamente con molta prudenza. Michele, Eric e Jerome con il loro passo veloce si distanziano rapidamente. Io e Pierre camminiamo tranquilli, facciamo soste panoramiche e fotografiche e soprattutto chiacchieriamo allegramente. Scopro con piacere la sua storia, partito dalla Francia ancora ragazzo con una barca in ferro, ha lavorato ai Caraibi per poi stabilirsi in Polinesia Francese dove ha costruito la sua casa mentre cresceva suo figlio. È allegro e simpatico, ascolto volentieri la sua storia di viaggiatore e di come sia riuscito a costruirsi una vita dopo la morte della sua compagna. Quando sentiamo un 4x4 avvicinarsi alle nostre spalle senza esitazione facciamo autostop e in un baleno raggiungiamo gli altri.
Al villaggio è arrivato l'Aranui che ha sbarcato un gruppo numeroso di turisti. Mangiamo dei panini, giriamo le strade del centro, visitiamo la chiesa e riprendiamo la strada per Hapatoni.
La salita sotto il sole è micidiale e con un grande sforzo di volontà arriviamo in cima al colle. Passa un altro 4x4 e ci facciamo portare fino al villaggio. Anche qui stanno preparandosi per l'arrivo dell'Aranui che si fermerà per il pranzo. Ci offrono limonata fresca, manghi, banane, cocco e uru fritto. Ammiriamo il loro artigianato su legno e su osso che troviamo di qualità e buon prezzo. Abbiamo passato davvero una bella giornata.


Lunedì 28/11/2011
La flotta si sposta a diverse riprese nella baia di Hanamoenoa a NW di Tahuata. Pierre pesca un grosso Wahoo e lo divide con tutte le barche dell'ancoraggio.
La baia è bellissima con il fondo di sabbia e l'acqua chiara e pulita.
Siamo tutti sulla barca di Pierre per una delle cene regali che stanno diventando ormai la norma con i nostri compagni di viaggio.
Cuciniamo il pesce fresco e non ci facciamo mancare nulla persino il cioccolato!

Martedì 29/11/2011
Con Jerome ed Eric andiamo a fare snorkeling lungo la costa Nord della baia. Subito vediamo accanto a noi tre aquile di mare e una grossa Manta che nuota tranquilla. Jerome con la sua macchina subacquea riesce ad immortalarla in una bellissima foto. L'acqua è pulitissima ma la visibilità è limitata a qualche metro. Nuotiamo fino alla spiaggia dove conosciamo due ragazzi che lavorano la copra. Ci regalano dei bei cocchi verdi che usiamo per un aperitivo su Compay.

Venerdì 02/12/2011
Andiamo con Jerome a fare snorkeling nella baia accanto e arrivati sulla spiaggia conosciamo il suo unico abitante, Patrice. Ha cacciato una capra e ci invita a tornare nel pomeriggio per fare due chiacchiere con lui. Torniamo in barca facciamo una spaghettata alla carbonara con Eric e Jerome.
Nel pomeriggio partiamo con Jerome sulla Ferrari per andare da Patrice. L'onda ci sembra piuttosto bassa e tentiamo uno sbarco sulla spiaggia ma abbiamo fatto i conti senza l'oste...un'inaspettata onda all'ultimo momento ci raggiunge facendoci quasi ribaltare. Nessuno si fa male, la Ferrari non si capovolge e il motore è illeso. I due amici di Patrice sulla spiaggia hanno visto lo spettacolo e sono piegati dalle risate. Anche noi ci ridiamo sopra ora che tutto è finito bene. Ci fermiamo a parlare con Patrice che vive solo nella sua casa vivendo principalmente della pesca. Quando lo salutiamo ci regala la frutta del suo giardino.
Alle 17 leviamo l'ancora e facciamo rotta sull'isola di Ua Pou.