Prendere il mare è sempre la migliore soluzione...Saint Martin – Grenada

Per 65 giorni l’ancora di Dumas è rimasta ben insabbiata nella baia di Galisbay a Saint Martin e domenica 24 maggio finalmente la riponiamo nel suo gavone di prua e apriamo le vele. Ancora non ci sembra vero di poter finalmente riprendere il mare. Grenada ha aperto le sue frontiere con uno stretto protocollo di entrata ( 14 giorni di quarantena a bordo e tampone per depistare il Covid19) ma per lo meno ci permetterà di spostarci più a Sud. La stagione dei cicloni inizia ufficialmente a giugno e anche se solitamente i primi mesi non sono particolarmente attivi noi decidiamo di iniziare a scendere.
 Alle 10 salpiamo l’ancora e salutiamo Saint Martin che ci ha ospitato e protetto in questi lunghi mesi di confinamento. Ci mettiamo al vento e issiamo la nuova randa di Dumas, poi ci mettiamo in rotta e apriamo subito tutto il genova. Veleggiamo al gran lasco con vento E-SE 15Kn lungo la costa di Saint Martin. Lo scafo si fa largo in un acqua cristallina dalle mille sfumature del turchese. Il litorale è molto verde, diverse sono le ville e le case di villeggiatura sui promontori e sulle scogliere. Le spiagge sono deserte, dorate e bagnate da questo mare meraviglioso.
Michele è al timone di Dumas, io faccio delle foto mentre Reva seduta a babordo canta al vento come le piace fare solitamente quando siamo in navigazione. Superata la punta Basse Terre di Saint Martin iniziamo a stringere il vento a vele  completamente aperte e sentiamo Dumas partire in velocità su questo mare turchese mentre i nostri cuori si riempono di gioia. Ma quanto siamo felici? Assaporiamo questo inizio di navigazione, questa bolina che ci fa sentire vivi e ci riempie di entusiasmo. In questo momento come dopo un colpo di vento realizziamo che riusciamo finalmente a staccare da quello che sono stati questi mesi di confinamento con le sue preoccupazioni, con le sue tante domande, con le sue profonde incertezze. Riprendiamo a respirare e la luce torna a brillare nei nostri occhi. Mentre Dumas avanza veloce con vele aperte e scafo inclinato, avvolti dal silenzio e dal profumo del mare, guardo Michele e Reva, guardo l’orizzonte blu davanti a noi e ascoltando la profondità del mio cuore non posso fare a meno di pensare che prendere il mare è sempre la migliore soluzione per noi!
Facciamo rotta diretta verso Grenada quindi ci aspettano 380 Mn per arrivare a destinazione. Siamo tutti a babordo con gli occhi fissi sull’orizzonte, ricordiamo i cani in auto che viaggiano tenendo inesorabilmente il muso fuori dal finestrino! Anche noi facciamo il pieno di vento e di libertà.
Quando superiamo l’isola di Statia il vento ci lascia obbligandoci a fare motore fino a St Christophe poi torneremo a veleggiare sempre di bolina. Al tramonto ceniamo in pozzetto mentre i raggi dorati illuminano le isole che stiamo costeggiando. Nel cielo compare un piccolo spicchio della luna e quando siamo ormai ben lontani dalle luci della costa appare davanti ai nostri occhi una stellata spettacolare. Restiamo un pò in pozzetto sdraiati a contemplare questa meraviglia, poi continuiamo il nostro libro comunitario (Le avventure di Tom Sawjer) prima di mettere Reva a letto ed iniziare i nostri turni.
La temperatura è ottima quindi passo tutto il tempo fuori a respirare il profumo della notte in mare aperto. Il traffico di navi è minimo in questo periodo senza navi da crociera infatti avvistiamo solo due navi in tutta la notte. Verso la fine del mio turno il vento rinforza quindi con Michele mettiamo la trinchetta e visto il passaggio di un paio di groppi decidiamo di tenere questa velatura fino all’arrivo della luce. La notte è stata tranquilla anche se siamo riusciti a riposare poco.


Lunedì 25 maggio è ancora una bella giornata di sole, procediamo a vela con randa piena e trinchetta mentre soffia un E-SE di 20Kn reali. Alle 10 abbiamo percorso 134 Mn (15°59.24N  62°37.46W). Il mare che ieri era calmo inizia ad agitarsi per l’onda del vento che ora soffia con più forza. Siamo di bolina strettissima quindi in questo momento si sta volentieri fermi e tranquilli in pozzetto o all’interno. Stiamo comunque tutti bene a bordo e procediamo senza intoppi. Nel pomeriggio raggiungiamo una zona di mare completamente ricoperta di sargassi l’alga infestante che da tempo ha invaso i Caraibi. All’inizio compaiono piccoli assembramenti poi veri e propri tappeti galleggianti per finire in una grossa distesa di alghe che quasi sembra fermare Dumas. Il paesaggio è surreale. Michele deve continuamente mettersi contro vento spostando a destra e sinistra la barra per liberare i timoni. Poi ad un certo punto più nulla, non una sola alga, il mare torna completamente libero e riprendiamo a navigare velocemente. Reva è tranquilla, passa il tempo giocando e persa nelle sue letture. Al tramonto io inizio a stare poco bene, ho un mal di pancia fortissimo che mi lascia tranquilla solo se mi sdraio. In preda ai dolori e ai brividi scendo a sdraiarmi sottocoperta e mi addormento come un sasso. A metà notte mi sveglio, sento immediatamente che mi è passato tutto (devo aver preso un colpo di freddo)sto bene e vado subito in pozzetto a vedere se Michele ha bisogno di una mano. Reva dorme nella sua cabina e il giorno seguente mi racconteranno che mentre Michele timonava ed io ero collassata sul divano Reva si è preparata un panino con il prosciutto, si è lavata i denti, messa il pigiama , letta una storia e dopo aver abbracciato il suo pupazzo si è addormentata. Brava la mia cucciola!
Il vento rinforza quindi prendiamo due mani alla randa e lasciamo la trinchetta. Il mare è più agitato rendendo la navigazione poco confortevole. Incontriamo tre navi durante la notte quindi restiamo vigili tutto il tempo.
Martedì 26 maggio ci svegliamo presto Reva ha dormito benissimo e tutta contenta mi racconta di come se l’è cavata la sera precedente. Sapendo che è affamata le preparo una colazione sostanziosa con patate e uova che sbaffa in pochi minuti. Accanto a noi avvistiamo diverse barche a vela che come noi stanno facendo rotta verso Grenada. Alle 10 faccio il punto nave ed abbiamo percorso 265 Mn (13°59.59N  61°57.66W).
Il vento è sui 25Kn SE, noi procediamo sempre di bolina stretta con trinchetta e una mano alla randa. Il mare è formato, alcune onde saltano in coperta e un paio di volte Michele si fa una doccia completa. In mattinata buttiamo la lenza in acqua quasi per gioco e inaspettatamente peschiamo una bellissima dorada! Sara un piacere banchettare con  questa delizia al nostro arrivo a Grenada. 
Nel pomeriggio c’è un calo di vento quindi apriamo completamente le vele per poi ritrovarci nuovamente con un SE 27Kn e quindi a rimettere velocemente trinchetta e due mani di randa. Questo sarà l’assetto velico della sera e di tutta la notte. La barca procede rapida e stabile, ogni tanto sbatte sull’onda che con questo vento è diventata più importante. Durante la notte teniamo sotto controllo le altre barche in navigazione intorno a noi e controlliamo il cielo per avvistare potenziali groppi. Tutto procede tranquillo e alle prime ore del giorno siamo a Grenada. Una volta sottovento all’isola procediamo a motore per le ultime miglia prima di raggiungere la capitale St George.
Questa navigazione ci ha ricaricato e con lo spirito giusto siamo pronti per il seguito quindi come richiesto dalla procedura prendiamo contatto con il porto via VHF sull canale 16 “Port Luis Marina, Port Luis Marina qui è l’imarcazione a vela Dumas”.