MARCHESI - UA POU

Sabato 03/12/2011
Navighiamo tutta la notte con una luna luminosa e alle prime ore del mattino percorriamo la costa dell'isola di Ua Pou ammirando il suo profilo alle dorate luci dell'alba. Vista da lontano Ua Pou assomiglia ad un castello fiabesco con i suoi 12 picchi in basalto che si innalzano a più di 1000m di altezza.Una perenne aureola di nuvole circonda le sue cime contribuendo a rinforzare questa impressione di mistero.
Raggiungiamo l'ancoraggio nella baia di Hakahetau dove troviamo un paio di catamarani. Sbarchiamo sul grande molo, di recente costruzione, con il dinghy di Eric che mettiamo fuori dall'acqua. Sul pontile c'è un rubinetto di acqua non potabile mentre vicino al campo di pallavolo e lungo la strada principale si possono trovare rubinetti a pressione di acqua potabile a disposizione di tutti.
Il centro dell'isola è dominato dai suoi picchi come dita di giganti nati da un capriccio geologico. Ua Pou è stata formata da un eruzione vulcanica di basalto piuttosto fluido, per un motivo inspiegabile una seconda eruzione di lava più dura e fredda ha dato origine a questi pilastri dalla forma verticale. Il più alto è Le Nombril di 1050m.
Troviamo un pannello che indica i sentieri per i picchi e decidiamo di raggiungere il Poumaka la cui cima è stata scalata per la prima volta nel 1996. Superato il villaggio prendiamo il sentiero che affianca il fiume e vediamo, avvolto dalla vegetazione, il sito di Tetahuna con le sue piattaforme di sassi utilizzati nei rituali e nelle cerimonie antiche. Il sentiero poi si inoltra nel bosco e spesso perdiamo la strada che non è indicata in nessun modo. Monoi a volontà perché nono e zanzare infestano la zona. Lungo il cammino incontriamo un gruppo di cavalli bellissimi che si aggirano liberi nel folto della vegetazione. Li osserviamo allontanarsi ed è un momento magico.
Camminiamo perennemente in salita lungo un sentiero che nella parte finale diventa verticale. Troviamo delle corde per aiutare l'ascesa e procediamo tra mille risate cercando di non scivolare sul fango e sulle foglie umide.
Dopo 3 ore di marcia siamo in vetta accanto al maestoso picco Puakama (973m) avvolto dalle nuvole. In cima il cielo è grigio, l'aria è carica di umidità e siamo circondati da un fitto manto di nuvole. Mangiamo un panino gustandoci la vista panoramica magnifica che ci siamo guadagnati passo dopo passo. Non riusciamo a trovare il sentiero che scende al villaggio facendo un anello intorno al picco roccioso quindi ritorniamo indietro. La discesa si rivela più ardua della salita con inevitabili scivoloni, cadute e fango su tutti i vestiti. Man mano che scendiamo il cielo si apre per lasciare il posto ad un cielo azzurro e raggiungiamo il villaggio dove il sole brilla da tutta la giornata. Ci ripuliamo sul pontile e torniamo in barca per il meritato riposo.


Domenica 04/12/2011
Passeggiamo per il grazioso villaggio di Hakahetau con le sue case colorate e la chiesa dal tetto rosso e siamo presto avvolti dalla sua atmosfera di pace e tranquillità. Questa fu la residenza di Le Cleac'h che si occupò della traduzione della Bibbia in marchisiano. Le persone dell'isola vivono della pesca, della copra e dell'artigianato.
Andiamo con Jerome a Messa nella piccola chiesa del villaggio costruita in pietra dove per la prima volta ascoltiamo le percussioni accompagnare i loro bei canti. Molto suggestivo.
Appena usciti incontriamo una gentile signora che si ferma a fare due chiacchiere con noi e ci porta a casa sua. Ci mostra orgogliosa i bellissimi cappelli e tappeti che fa con le foglie di Pandanus. Dalla forma arrotondata per donna e più squadrata per uomo questi cappelli sono ricchi di decorazioni estrose, piume, semi colorati, foglie intrecciate e altro ancora. Ci racconta la fatica del suo lavoro e le tante ore necessarie alla preparazione di un solo esemplare.
Torniamo in barca per un pranzo veloce e sbarchiamo un ora più tardi per una passeggiata fino al villaggio di Haakuti 7Km più a Sud.
È una bellissima giornata di sole, i picchi sono poco coperti e ne approfittiamo per fare qualche foto. La strada è larga e pianeggiante per lunghi tratti quindi camminiamo tutti insieme tra risate e chiacchiere.
Arriviamo al minuscolo villaggio di Haakuti con la sua ripida via principale costeggiata da case colorate che arriva nel suo culmine ad una graziosa chiesetta costruita su un Pae Pae (piattaforma di blocchi di petra a due piani su cui erano costruite le antiche abitazioni marchisiane). La vista è spettacolare.
Michele ha un problema tecnico con le sue scarpe da ginnastica, la colla cede e la suola si separa quasi completamente dal resto. Assieme a Jerome parte per chiedere uno spago o qualcosa che possa essere utile e il nostro amico marchisiano propone un bel giro di scotch. Soluzione pratica e funzionale, ora possiamo ripartire.
Proseguiamo fino alla croce che sovrasta Haakuti dalla quale possiamo ammirare un panorama spettacolare. Scattiamo una foto di gruppo per immortalare questa bella giornata passata insieme.
Raccogliamo dei pompelmi lungo la strada e li mangiamo accanto al piccolo molo del villaggio. Dei ragazzi ci spiegano che solo qualche giorno fa c'è stato un crollo del terreno che ha parzialmente coperto la banchina rendendola inagibile. Fortunatamente nessuno è rimasto ferito. Ci rimettiamo in marcia per rientrare a Hakateau e un 4x4 ci offre un passaggio. Gita facile per oggi e piena di bei momenti da ricordare.

Lunedì 05/11/2011
Per oggi era prevista la passeggiata che attraversa l'isola fino al villaggio principale di Hakahau. Purtroppo si intensifica un onda da Sud che rende l'ancoraggio scomodo e poco sicuro. Anche se a malincuore siamo costretti a partire per l'isola di Nuku Hiva.
Una bella veleggiata con vento al traverso ci permette di raggiungere Nuku Hiva dopo 4 ore di navigazione. Il cielo è attraversato da qualche passaggio nuvoloso, il mare non è troppo formato e viaggiando fianco a fianco riusciamo a farci qualche bella foto.
Ancoriamo nella baia di Hakatea con la sua graziosa spiaggia di sabbia.
Sbarchiamo con il dinghy nella vicina baia di Hakaui famosa per la sua magnifica valle costeggiata da muraglie di montagne che raggiungono gli 800m. Una lunga strada verde divide le poche case colorate dalle grandi coltivazioni di frutta. Banane, manghi, pompelmi, limoni, maracuja e zucche.
Veniamo subito accolti da una giovane coppia che vive e lavora qui e ci invita a ripassare domani. Proseguendo conosciamo una anziana coppia che lavora da anni la terra, hanno più di venti gatti che tengono per cacciare i topi. La leptospirosi è un serio problema in queste isole. Avanziamo e incontriamo Augustin, che nonostante la sua minacciosa collana di denti di cinghiale si dimostra gentile e disponibile.
Ci autorizzano a raccogliere dei pompelmi e degli uru che laviamo subito nel lavatoio sulla spiaggia dove si trova l'acqua potabile. Il lavatoio, costruito dagli abitanti della valle, ha tavoli e panche al suo fianco e viene usato anche per BBQ e pranzi comunitari.
Proprio questa baia è stata teatro di un episodio di cronaca nera che ha avuto echi internazionali. Un giovane tedesco, in viaggio con la fidanzata per un giro del mondo in barca a vela, è partito per una battuta di caccia con un abitante della valle. Il giorno seguente il suo corpo è stato trovato a pezzi e parzialmente bruciato. I giornali hanno subito parlato di cannibalismo più che altro per far scalpore e dare risalto alla notizia. Il giovane marchisiano dopo essersi nascosto nelle immense montagne dell'isola si è costituito alla polizia proprio in questi giorni. Ammette l'omicidio e il tentativo di disfarsi del corpo ma dichiara che è stato per legittima difesa. I fatti sono comunque poco chiari e la ricostruzione quasi impossibile. Nessuno potrà veramente sapere quello che è accaduto quella mattina di settembre nella foresta marchisiana.
La sera siamo a bordo di Compay per gustare la deliziosa focaccia di Eric frutto della fortunata combinazione della nostra ricetta con la sua pasta madre. Un vero successo!

Martedì 06/11/2011
Siamo a terra di buon ora per raggiungere la famosa cascata di Vaipo, una delle più alte al mondo, l'acqua dopo un salto di 350m cade a picco in una stretta gola naturale.
La valle di Hakaui è stata feudo del re Te Moana e della regina Vaekeu e numerosi resti archeologici testimoniano un occupazione umana antica. La vecchia strada reale in pietra risale la valle lungo il fiume. Nelle falesie si trovano nascoste le grotte funerarie dove le spoglie dei capi venivano sistemate in piroghe mortuarie.
La valle è conosciuta oltre che per la sua bellezza anche per la presenza di nono e zanzare quindi Eric decide di sperimentare un fornello portatile comprato in Giappone dove posiziona una spirale anti-zanzara. Noi gli suggeriamo di provare anche a cuocere qualche salsiccia per il pranzo!
Jerome telefona in Svizzera da questa cabina a pannelli solari immersa nella vegetazione il cui funzionamento è garantito solo nelle ore centrali della giornata. Noi ci fermiamo a parlare con la giovane coppia che esporta la sua frutta in tutta la Polinesia. Lui ha un tatuaggio che copre una metà del viso e numerosi sul resto del corpo. Sono allegri e simpatici e ci raccontano la loro vita in questa valle. Michele "vince un cocco" riuscendo a sbucciarlo con la tecnica polinesiana.
La passeggiata è piacevole completamente al riparo dal sole lungo un sentiero ben indicato da pile di sassi. Attraversiamo i resti della strada reale ancora pavimentata. La cascata in questo momento non ha molta acqua che dopo il suo grande salto si raccoglie in un laghetto immerso nel verde. Ci fermiamo in questo luogo suggestivo circondato da rocce che salgono verticali tutto intorno a noi. Mangiamo un pompelmo e dopo qualche foto riprendiamo la strada del ritorno.
Lungo la strada immersa nel verde troviamo la cappella costruita dagli abitanti della valle piena di fiori profumati.
Sulla spiaggia conosciamo il giovane equipaggio di un minuscolo catamarano in viaggio verso la Tahilandia. Li aiutiamo a fare acqua mentre ci raccontano la loro rocambolesca traversata del Pacifico.
Tagliatelle al ragù su Coelacanthe e passiamo un altra piacevole serata in compagnia dei nostri amici Eric e Jerome. Domani ci spostiamo a Taiohae.