1/12/2017 Gran Canaria:Las Palmas – Tenerife: San Miguel (28°01.16N 16° 36.80W)
Il sole è ormai tramontato quando salpiamo l’ancora e usciamo dal trafficato porto di Las Palmas. Avanziamo a motore verso nord, una volta superata la Isleta apriamo le vele e fiancheggiamo la costa. Il mare calmo viene scosso a ritmi regolare da un importante onda lunga che rimane a testimonianza del forte vento avuto nei giorni precedenti. La costa è alta e scura illuminata solo nei centri abitati. Superata Punta Sardina attraversiamo il canale tra Tenerife e Gran Canaria in uno stato di calma e silenzio irreale. Come previsto il vento ci ha progressivamente abbandonato e terminiamo la notte a motore facendo ben attenzione al passaggio delle navi. Alle prime ore del mattino siamo a sud di Tenerife in avvicinamento del porto di San Miguel. Sono le 7 quando li contattiamo con il vhf e con il nostro “itagnolo” riusciamo a rimediare un posto per la notte. Sono strapieni, la banchina di attesa ha barche in seconda e terza fila. Ci mettono al fianco di una barca sul primo pontone e anche se non abbiamo corrente elettrica la soluzione ci sta bene visto che dobbiamo passare qui solamente una notte. Il marinaio con cui sbrighiamo le pratiche ci spiega che il porto è sempre così pieno tra barche di passaggio e chi lascia la barca per l’inverno. La posizione d'altronde è comoda perché è una buona partenza per navigare verso ovest come verso est.
Qui ci raggiunge Anne Flore, sorella di un caro amico incontrato nel nostro viaggio con Coelacanthe, con la quale esploreremo le isole Ovest delle Canarie. Con un taxi raggiungiamo il Mercadona, un supermercato a 15 minuti di auto, dove facciamo una abbondante cambusa. La barca ora è pronta e a noi non resta che andare a riposare per partire pieni di energia per questa nuova navigazione.
3/12/2017 Tenerife: San Miguel – Punta Teno (28°20.50N 16° 55.10W)
Alle 8:50 lasciamo il porto, abbiamo 30 Mn da percorrere oggi e approfittiamo del vento e di questo mare tranquillo. Il cielo è grigio e coperto di nuvole, come annunciato, ma navighiamo con ottimismo verso il cielo azzurro. Scapoliamo l’estremo sud dell’isola dove spicca imponente il faro della Rasca. Il cielo si apre sempre di più anche se non completamente. In questa parte della costa il vento cala e poi riprende a raffiche per poi lasciare di nuovo, siamo quindi impegnati nella continua regolazione delle vele. Questo comunque non ci impedisce di osservare il paesaggio, superiamo Los Cristianos, Playa de las America, Costa Adeje, fino a Puerto de Santiago. La zona risulta eccessivamente edificata, stili architettonici diversi si sovrappongono senza criterio, palazzi alti, bassi di tutti i colori e soprattutto costruzioni per nulla in armonia con il paesaggio magnifico che le circonda. La posizione ben protetta dai venti dominanti, quindi calda e calma tutto l’anno, l’hanno resa meta turistica dell’isola per eccellenza. Qui si susseguono hotel ristoranti, spiagge attrezzate dove è possibile trovare qualsiasi tipo di servizio e attrezzatura. Superato Puerto de Santiago iniziano le spettacolari falesie de Los Gigantes, dove l’uomo, fortunatamente, non ha potuto continuare la sua opera di deturpazione dell’ambiente. Il paesaggio qui è bello e selvaggio da togliere il respiro, complice sicuramente anche il sole e un cielo azzurro che finalmente ci accompagna. Ai piedi di queste alte scogliere a picco sul mare si vedono piccole calette raggiungibili via mare. Proseguiamo la nostra navigazione fino a Punta Temo dove buttiamo l’ancora alle 14:40. L’acqua è trasparente e calda ma la nostra pancia reclama un meritato pranzo in pozzetto. La vista è spettacolare, mentre sorseggiamo un caffè, non possiamo togliere gli occhi da questo luogo magico dove le onde spumeggianti si infrangono sulla rocce vulcaniche della costa sotto lo sguardo placido di queste immense montagne solitarie che si elevano sullo sfondo. Nel tardo pomeriggio sbarchiamo sulla spiaggia dove si trova qualche barca da pesca, la protezione di una piccola barriera di scogli ci permette di scendere senza troppi problemi.
Raggiungiamo il faro, siamo nella parte nord ovest più estrema dell’isola, e da qui scattiamo foto all'infinito rapiti da questo luogo meraviglioso. Vagabond è la sola barca cullata da un mare blu, placida e silenziosa ai piedi di questi imponenti giganti. Una pace da togliere il respiro…. Poi in un attimo tutto si trasforma, giusto prima del tramonto, macchine e pullman scaricano turisti che invadono il luogo. Non importa condividiamo con tutta queste persone rumorose la magia del tramonto per poi ritrovarci nuovamente soli all'imbrunire. Il vento rinforza sempre più ma soprattutto le accelerazioni del vento rendono l’ancoraggio scomodo. Dormiamo con un occhio aperto ed uno chiuso e prima che faccia giorno riprendiamo il mare.
4/12/2017 Tenerife: Punta Temo – La Palma: Santa Cruz (28°40.70N 17° 46.01W)
Sono le 4:30 quando salpiamo l’ancora, Reva è l’unica che dorme nella sua cabina mentre il resto dell’equipaggio è impegnato nelle manovre. Superiamo la punta Teno veleggiando a gran velocità mentre una magnifica luna illumina Los Gigantes che lasciamo sulla nostra scia. Abbiamo un buon vento che ci permette di avanzare al traverso, il mare è formato e si stabilizza solo una volta che ci siamo allontanati dalla costa. Anne Flore suggerisce di buttare l’amo e dopo 10 minuti abbiamo a bordo una grande Dorada. Che ottima pesca! La navigazione procede tranquilla, avanziamo sempre rapidi a vela mentre il mare si calma un poco. Avvistiamo l’isola di La Palma, alta e verde sulla linea blu del mare. Bellissima! Anne Flore e Reva si sdraiano in pozzetto e le ultime miglia che ci separano dalla destinazione passano velocemente tra la lettura di una storia e l’altra. Poco prima di arrivare un numeroso gruppo di delfini viene a saltare accanto allo scafo e lo seguiamo a prua dove si divertono tra spruzzi e piroette. Alle 12:00 siamo a La Palma ormeggiati nel porto di Santa Cruz.
5/12/2017 La Palma permette di scoprire una natura autentica e preservata, dalla foresta pluviale e lussureggiante del nord si passa al paesaggio vulcanico e deserto del sud. Il meteo ci obbliga ad una sosta di un paio di giorni e non ci lasciamo, quindi, sfuggire l’occasione di visitare questa isola così diversa da tutte le altre. La mattina dopo aver comprato il necessario per fare un pic-nic, prendiamo il bus che ci conduce fino al centro di accoglienza del Parco Nazionale della Caldera de Taburiente. L’aria frizzante punge sul viso e sulle gambe lasciate scoperte dai pantaloncini. Siamo in questo spazio naturale vergine di 47km² situato nel cuore geografico e simbolico della Palma. Numerosi i sentieri che si snodano nel parco, la maggior parte ben curati e in buono stato anche se devono essere scelti con attenzione in funzione del loro livello di difficoltà e del meteo previsto per la giornata (a volte caratterizzato da cambi di tempo repentini). Con un taxi raggiungiamo il Mirador della Cumbrecita (1287m) dove ci troviamo circondati da fitte foreste di pini, sorgenti, torrenti, cascate, impressionanti formazioni rocciose e kilometri di sentieri. È una bellissima giornata di sole, il cielo è limpido e di un azzurro intenso, la giornata ideale per una scampagnata in montagna. Iniziamo a camminare seguendo un sentiero che con un circuito circolare ci permette di osservare la Caldera de Taburiente. Ora che ci siamo riscaldati decidiamo di seguire il sentiero nella parte più soleggiata della montagna fino alla cappella Ermita de la Virgen del Pino.
Il sentiero è un continuo sali e scendi, camminiamo tranquillamente facendo soste nei tanti belvedere per ammirare il paesaggio e consumiamo il nostro pranzo su un tappeto di aghi di pino. Il sentiero sembra non finire mai e siamo ben contenti di veder sbucare il campanile della piccola cappella bianca della Virgene del Pino alle porte di El Paso. Riprendiamo il bus che con la sua strada panoramica ci riporta al Marina dove ci attende una doccia bollente per riprenderci dalle fatiche della giornata. Festeggiamo con aperitivo regale a base di delizioso foie gras e champagne. Grazie Anne Flore!
6/12/2017 La Palma:Santa Cruz – La Gomera:Bahia de Argayal (28°04.66N 17° 19.53W).
Dedichiamo la mattinata ad esplorare la capitale Santa Cruz de la Palma, città costiera immersa tra verdi e fertili colline. Passeggiamo nel centro storico lungo la Calle O’Daly, una via pedonale contornata da negozi, ristoranti e case in stile coloniale colorate e ben tenute. La prosperità economica del luogo dipese molto dal cantiere navale di Santa Cruz, il più reputato di tutto l’arcipelago, che, grazie al pino di quest’isola ricco di resina e povero di termiti, era famoso per la fabbricazione di barche affidabili e resistenti. Proseguiamo la nostra passeggiata e incontriamo il palazzo de Salazar, piazza di Spagna, la Chiesa del Salvador, la Chiesa di san Francisco, il Museo Insular fino al Castello de Santa Catalina. Ci sono molte cose da vedere e il tempo passa piacevolmente. Ci fermiamo a far rifornimento di pane e freschi poi in una pasticceria Anne Flore ci fa scoprire le “enseimada” un goloso dolce spagnolo.
Rientriamo in barca anche se il marina non è molto confortevole a causa di una fastidiosa onda che entra e fa ballare tutto. Alle 14:30 siamo in navigazione per percorrere le 45Mn che ci separano dalla Gomera. Partiamo alla grande con delfini a prua, tutte le vele aperte, un onda che migliora via via che ci allontaniamo dalla costa. Mettiamo la linea in mare nella speranza di ripeter la pesca miracolosa della volta precedente. Lontani dalla terra, avvolti dal silenzio e dal profumo del mare, il tempo si ferma ed è un piacere condividere questo momento con altre persone. Poi il vento ci abbandona un po' prima del previsto e non ci resta che proseguire a motore fino alla baia di Argayal nella costa ovest della Gomera dove buttiamo l’ancora alle 23:30. Il fondo è di sabbia, l’ancoraggio tiene molto bene quindi andiamo tutti a riposare tranquilli.
7/12/2017 La Gomera:Bahia de Argayal – San Sebastian (28°05.29N 17° 06.56W).
Ci svegliamo cullati dalle onde e con una bella giornata limpida anche se il sole ci raggiunge tardi in barca perché la costa alta e rocciosa ci nasconde. Michele ci sbarca al porto di Vueltas dove si trovano tante piccole imbarcazioni di pescatori. La spiaggia vulcanica è di finissima sabbia nera come la pece. Superiamo la Puntilla, fiancheggiamo il mare fino alla grande spiaggia della Valle Gran Rey naturale conclusione della famosa valle, da cui prende il nome, una gola profonda e verdeggiante cuore turistico dell’isola. Raggiungiamo il piccolo villaggio di La Playa pieno di negozietti specializzati in materiali tecnici per escursioni. La giornata è bella e calda ma non è possibile fare il bagno a causa dell’onda forte che si frange sulla spiaggia. Ritorniamo alla prima spiaggia ben protetta dalla banchina del porto e ci prepariamo per un bel bagno. Vediamo Vagabond ballare all’ancoraggio e chiamiamo il capitano per capire il programma della giornata. L’ancora tiene bene ma il vento è rinforzato molto e in previsione del forte aumento atteso per le prossime ore dobbiamo rientrare e partire. Reva in costume immersa fino alle cosce è costretta ad abbandonare il suo bagno. Tutti a bordo!! Alle 13:20 partiamo, giusto il tempo di mangiare tranquilli un panino in pozzetto, poi superata la Caldera, siamo di bolina e avanziamo veloci verso la capitale. Barca piegata, vele ridotte, onde e tanto sole ci accompagnano in queste 20Mn che ci separano dalla destinazione. Entriamo nel porto di San Sebastian de la Gomera alle 18:14 ben contenti di essere finalmente nelle tranquille acque del marina.
8/12/2017
Il Marina è ben attrezzato e il personale cordiale ed accogliente. Numerose barche a remi sono legate alla banchina nord pronte per la partenza del Talisker Whisky Atlantic Challenge 2017. Diversi Team si sfidano nell’attraversare l’oceano atlantico a remi e noi andiamo a vedere da vicino queste barche colorate che dovranno ospitare per molti giorni solitari o equipaggi di due/quattro persone.
Facciamo quattro passi nella capitale, partiamo dalla piazza Americas e percorriamo la Calle Real dove si trova la Casa de la Aguada, la Chiesa della Virgen de la Asuncion e la Casa Colon e il giro è presto fatto. Spendiamo molto tempo invece nel bel parco della Torre del Conde immerso nel verde e con una nuova area giochi capace di conquistare grandi e piccini. Ci fermiamo anche sulla bella spiaggia vulcanica accanto al Marina dove Reva può finalmente fare il suo tanto desiderato bagno e giocare con le onde e la sabbia.
9/12/2017 La Gomera:San Sebastian – Tenerife: San Miguel (28°01.24N 16° 36.73W)
Salpiamo la mattina in tutta tranquillità, è una bella giornata di sole, il vento è diminuito rispetto ai giorni precedenti e veleggiamo di bolina verso Tenerife. Abbiamo 30Mn da percorrere ma sappiamo che saremo in mare per tutta la giornata.
Un gruppo di globicefali attraversa la nostra rotta, possiamo quindi ammirarli da vicino, sono molto più grossi dei delfini, più scuri, hanno la testa tondeggiante e presentano la loro tipica pinna dorsale bassa e ampia alla base. Un altro incontro emozionante!
Alle16:30 siamo ormeggiati nel porto San Miguel di Tenerife. Questa volta abbiamo un posto tutto per noi e siamo anche più vicini alle docce. Prepariamo una cenetta a bordo di Vagabond e festeggiamo queste belle giornate passate con Anne Flore. Reva si è molto affezionata a questa ragazza tanto dolce e simpatica. Brindiamo a noi e alle belle amicizie che nascono condividendo giornate di mare come queste.
10/12/2017 Tenerife: San Miguel - Gran Canaria:Las Palmas (28°07.75N 15° 25.21W)
Il porto è avvolto nel silenzio quando lasciamo l’ormeggio di san Miguel alle prime ore del mattino, ci aspetta una bella giornata di navigazione (88Mn) per risalire a Nord di Gran Canaria. Procediamo di bolina veloci, fortunatamente senza troppa onda. Il sole ci scalda e il cielo è di un azzurro incredibile. Ammiriamo la costa Ovest di Gran Canaria poco popolata, aspra con le sue scogliere ma ancora così meravigliosamente selvaggia. Con un bordo ci avviciniamo ad Agaete famosa per il “dito di Dio” un monolito di basalto attrazione turistica della zona. Superiamo poi punta Sardina e vediamo sfilare sotto di noi tutto il litorale Nord di Gran Canaria. Questa volta possiamo osservarlo con la luce del sole che fa risaltare i suoi colori.
Alle 22 siamo a Las Palmas di Gran Canaria, buttiamo l’ancora e ci infiliamo in cabina per le nostre meritate ore di sonno. Ci aspetta una sosta invernale di qualche mese, avremo quindi tutto il tempo di scoprire e lasciarci stupire da questa belle isola. Non vediamo l’ora!
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