ITALIA: SARDEGNA Villasimius

Lunedì 30/09/2019 alle 6:30 un bel sole si affaccia sul mare turchese della baia e noi ci ritroviamo in pozzetto ad ammirare il paesaggio. Siamo a Villasimius ancorati a Punto Giunco (39°06.88N 09°31.52E), una lunga spiaggia bianca che termina con Capo Carbonara, un promontorio ricoperto di bassa vegetazione profumatissima e la vicina l’isola dei Cavoli. Decidiamo all’unanimità di fare colazione in pozzetto e mentre affondiamo i denti nei nostri frollini 100% italiani ecco un delfino far capolino accanto allo scafo...che meraviglia!
La giornata è splendida e fa molto caldo quindi in mattinata dopo aver fatto scuola nessuno riesce a trattenere più la voglia di tuffarsi in quest’acqua cristallina che presenta una varietà infinita di sfumature del turchese. Reva fa tuffi a ripetizione che ben esprimono la gioia che porta nel cuore. La consapevolezza che questi sono gli ultimi bagni della stagione ci fa sicuramente apprezzare ancora di più questi momenti in mare. Il fondale è di sabbia bianca e il mare è ricco di pesce, quindi armati di maschere inseguiamo aguglie, pesciolini gialli, grigi e tutto quello che vediamo muoversi in mare. Purtroppo senza incontrare i delfini della mattina! In acqua si sta benissimo e non vorremmo più uscire ma una volta fuori dobbiamo asciugarci bene perché è arrivato un bel vento fresco...d'altronde siamo a fine settembre.
Aspettiamo che il vento cali per poter sbarcare. Lasciamo il dinghy sulla bella spiaggia di Porto Giunco, una lingua di sabbia bianca, dietro la quale si trova lo stagno di Notteri dove possiamo ammirare fenicotteri rosa, gabbiani, cormorani e cavalieri d'Italia bianchi e neri. Il pregio dell'oasi è data dalla presenza dei fenicotteri, uccelli maestosi, alti un metro e mezzo, bianchi, dal collo lungo e affusolato, con ali che si tingono di rosa e nero. L'oasi è delimitata da una scogliera e da un promontorio, tutto intorno è circondata da  salici e altre specie della macchia mediterranea.
Sul promontorio di Capo Carbonara si erge una torre di avvistamento spagnola che raggiungiamo seguendo un sentiero immerso nel verde e ben battuto. Camminiamo proprio volentieri dopo i giorni di inattività forzata, soprattutto Reva che salta a destra e sinistra senza sosta. Arrivati a destinazione ci fermiamo ad ammirare la vista sulla baia che è assolutamente da non perdere. Un pannello informativo ci spiega che questa torre spagnola fa parte di un insieme di torri di avvistamento che riusciamo bene a distinguere a occhio nudo: Capo Boi, Cala Pira e infine la Torre aragonese di San Luigi sull’isola Serpentara.
Ritornati in spiaggia passeggiamo tranquillamente fino alla sua estremità  dove si trovano un gruppo di rocce che illuminate dal sole al tramonto fanno da cornice perfetta per le nostre foto. Quando il sole sparisce dietro l’orizzonte ritorniamo subito a bordo perché il freddo non tarda a farsi sentire. È stata proprio una bellissima giornata.
Martedì 1 ottobre ci svegliamo con un bel sole e una calma totale nella baia. Facciamo scuola e poi un lungo bagno in questa piscina naturale in cui è facile entrare ma sembra impossibile riuscire ad uscire. Alle 14 salpiamo l’ancora per far rotta verso Cagliari. Passiamo il pomeriggio a veleggiare di bolina con 15 Kn di vento da SW, percorrendo tutta la costa e ammirando il paesaggio di questa zona della Sardegna che non avevamo mai visto prima. Ancora una volta le tigri di Mompracem verranno a farci compagnia e brandendo le loro sciabole daranno vita a sanguinosi arrembaggi per poter finalmente raggiungere e liberare la perla di Labuan tenuta prigioniera a Cagliari.
Alle 17 siamo nel Golfo degli Angeli e buttiamo l’ancora a Poetto (39°11.73N 09°09.92E) la zona balneare a Sud della città di Cagliari. Da domani il meteo annuncia l’arrivo del Maestrale quindi saremo fermi qui per qualche giorno e ne approfitteremo sicuramente per un giro in città.