Martinica - Saint Martin: Verso nord...per un soffio!!

Domenica 15 marzo è una calda giornata di sole quando lasciamo Sainte Anne per fare rotta verso nord. Non abbiamo ancora veramente deciso cosa fare ma pensiamo che stare in mare in questi giorni possa solo aiutarci. Il vento è poco ma riusciamo comunque ad avanzare a vela. La barca è completamente piatta quindi io e Reva possiamo comodamente fare scuola all’interno. Alle 14 buttiamo l’ancora davanti al bel borgo di Ansa D’Arlets (14°29.14N  61°05.01W) mentre tre tartarughe girano intorno allo scafo. L’acqua è talmente cristallina che possiamo seguirle con lo sguardo nelle loro immersioni ed evoluzioni. Ci regaliamo ovviamente un lungo bagno in ottima compagnia. Oggi in Francia come in tutti i territori francesi, ci sono state le elezioni, la sera sentiamo la musica e lunghi discorsi in piazza dei festeggiamenti.
Lunedì 16 inizia il confinamento obbligatorio. Tutti devono restare a casa e possono circolare con autocertificazione solo per fare la spesa, andare dal medico o in farmacia, aiutare persone in difficoltà. La maggior parte delle attività commerciali sono chiuse e gli uffici amministrativi lavorano a porte chiuse.
Noi salpiamo l’ancora e veleggiamo verso Nord. Siamo confinati in casa ma fortunatamente la nostra casa può spostarsi! Assaporiamo la bellezza del mare che ci regala una splendida navigazione di 17 miglia fino a raggiungere l’ancoraggio di Saint-Pierre (14°44.22N  61°10.68W) ai piedi della suggestiva montagna Pelée. Soprannominata la “Petit Paris”, Saint-Pierre era la capitale economica delle Antille Francesi prima di essere stata letteralmente cancellata dalla carta con l’eruzione vulcanica del 8 maggio 1902.
Un signore che sta nuotando ci avvisa che sotto di noi sono visibili delle antiche statue presenti sul fondale, quindi armati maschera e boccaglio ci buttiamo in mare. Proprio sotto Dumas troviamo diversi pezzi di una statua che raffigurava una sirena e altri di difficile identificazione.
Nel pomeriggio siamo sbarcati per vedere se riuscivamo a trovare altre bottiglie di acqua ma abbiamo trovato una città fantasma. Tutto chiuso ad eccezione di un paio di supermercati quasi completamente vuoti e ovviamente senza più acqua. Poche persone nelle strade ad eccezione di turisti e velisti. Ci eravamo dimenticati che oggi iniziava il confinamento quindi era inutile continuare a cercare. Abbiamo fatto comunque un giro della città prima di rientrare in barca.
Mentre in cielo il sole è una palla di fuoco che cade nel mare il radiogiornale ricorda l’obbligo di confinamento, i gesti barriera, le norme di comportamento, avvisa la popolazione dell’imminente chiusura dei collegamenti aerei con la Francia e la riduzione dei voli tra le isole. La situazione sta evolvendo velocemente, le isole stanno attuando una politica di chiusura come è comprensibile che facciano, quindi dobbiamo decidere dove vogliamo essere bloccati per i prossimi mesi. Ci sembra una buona cosa rimanere in isole francesi che sono quelle più organizzate e che ci offrono più servizi essendo cittadini europei. L’idea è quella di trovare un angolo non troppo affollato e aspettare che la situazione si calmi. Decidiamo quindi di partire subito e fare rotta verso Saint-Martin prima che decidano di vietare anche la navigazione (cosa che già è in atto per le navi da crociera).
Martedì 17 passiamo la giornata tranquillamente a bordo, pranziamo, nel pomeriggio facciamo una nuotata e passeggiata sulla lunga spiaggia nera deserta. Reva corre come se non ci fosse domani! Per approfittare del vento favorevole dobbiamo partire oggi perché presto l’aliseo forte tornerà a soffiare. Salpiamo l’ancora prima del tramonto, percorriamo a vela di bolina la parte sotto costa della Martinica prima di raggiungere il canale tra le isole. Come sempre qui il vento rinforza e Dumas avanza velocemente su un mare calmo e nero come la pece. Reva dorme beata in cabina mentre io e Michele facciamo guardia in pozzetto. Alle prime luci del mattino abbiamo quasi raggiunto le isole les Saintes che superiamo a vela mentre facciamo colazione con panini dolci e nutella. Dietro la Guadalupa il vento si azzera quindi facciamo motore facendo ben attenzione alle tante bottiglie che i pescatori usano come boe. Pranziamo tranquilli, leggiamo e recuperiamo qualche ora di sonno. Appena superata la punta Nord della Guadalupa finalmente riusciamo nuovamente a toccare il vento e veleggiare rapidamente. Alle 18 quando faccio il punto (16°55.97N  62°00.81W) abbiamo percorso 142 Mn nelle 24h.
Superiamo l’isola di Montserrat quando il sole sta tramontando, ora possiamo stringere meno il vento e viaggiare più comodi. Il vento è stabile, il mare poco mosso, non ci sono barche in navigazione e lontani dalle coste non temiamo più le insidiose boe dei pescatori. La notte procede tranquilla.
Alle prime ore del mattino siamo arrivati a Saint-Martin, dopo 242 Mn di navigazione, buttiamo l’ancora  a Galisbay (18°04.49N  63°02.25W).
Mentre facciamo una ricca colazione in pozzetto il radiogiornale informa che sono 4 i casi di Covid19 presenti sull’isola in isolamento presso l’ospedale di Marigot, ricorda le norme da rispettare per il confinamento e annuncia che da domani è vietata la navigazione da diporto e l’accesso via mare all’isola. Per un soffio!!Qui siamo arrivati e a quanto pare qui resteremo per un po'.

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