BRASILE : Ritorno a Ilha do Cedro

Sabato 01/05/2010
Oggi è una bellissima giornata di sole. Dopo un bucato veloce e una sistemata alla nostra riserva di acqua lasciamo Mamanguà.
Arriva il vento e iniziamo a bolinare. È davvero da tanto che non veleggiamo ed è una bella sensazione.
Ancoriamo nella ensenada do Pouso accanto a Gioel.
Domenica 02/05/2010
Michele nuota fino alla spiaggia e scopre un laghetto di acqua dolce dietro la spiaggia.
Sbarchiamo per lavare lenzuola, asciugamani e teli mare.
Non sembra vero di poter usare tutta quest'acqua per il bucato.
Infine ci concediamo un lungo bagno in questa vasca naturale di acqua freschissima.
Alberto è stato morso da una murena e le gambe di Sabrina sono ancora gonfie a causa delle punture di zanzara. Decidono di andare a Parati al pronto soccorso per avere un parere medico.
Noi passiamo la notte qui e li raggiungiamo domani.
Martedì 04/05/2010
Partiamo alla volta di Ilha do Cedro.
Dobbiamo tutti fare acqua ed è un vero piacere ritornare su questa meravigliosa isoletta.
A darci il benvenuto troviamo sempre i gatti di Louis.
Mercoledì 05/05/2010
Decidiamo di fare un pic-nic sulla spiaggia all`ombra di un maestoso albero. Il luogo si presta bene.
Prepariamo pasta fredda, frittata e focaccia come da manuale.
Passiamo una rilassante giornata con i gatti che si uniscono al pic-nic e un iguana che ci osserva da lontano.
Parlando con Louis Alberto scopre che il nostro "cinghialetto marino" è in realtà un CAPIVARA, un porcellino selvatico che adora immergersi nell'acqua.
Fotografiamo le sue impronte sulla spiaggia e uno dei suoi denti ma ancora non riusciamo a immortalarlo.
Arrivano due donne in canoa (Susanna e Gita che gestiscono un bar) e iniziano a sistemare davanti alla casa di Louis. Altre tre donne arrivano a piedi da un sentiero che attraversa l`isola.
Chiacchieriamo con loro, si lasciano fotografare con Michele ed Alberto e si divertono quando chiamiamo questa "L`isola delle donne".
Sono sorridenti e gentili come tutte le persone che abbiamo incontrato fino ad ora.
Giovedì 06/05/2010
In mattinata io e Sabrina scendiamo in spiaggia per prendere acqua, fare due passi e qualche chiacchiera.
Durante il pranzo un paio di delfini arrivano vicino alle nostre barche. Stanno pescando e al loro passaggio vediamo pescetti saltare e scappare in ogni direzione. Ci fiondiamo sui tender nel tentativo di avvicinarli ma è tutto inutile si spostano troppo velocemente. Inutile anche tuffarsi in mare perché non sarebbe possibile vederli con questa acqua torbida.
Nel pomeriggio Sabrina urla dalla spiaggia "Lara vieni c`è il cinghialetto marino!".
Mi precipito a terra armata di macchina fotografica.
Temerarie lo avviciniamo il più possibile e riusciamo a immortalare il suo muso che esce dall'acqua.
Quando siamo proprio davanti a lui abbarbicate su uno scoglio che ci teniamo a vicenda per restare in equilibrio e lui inizia a guardarci teniamo il fiato per un pò...da qui non riusciremmo neppure a scappare!
Felici di aver finalmente fotografato il Capivara, restiamo in spiaggia ancora un pò ad ammirare i fiori, le piante e i colori questa magica isola.
Un pescatore arriva e ci regala dei mandarini deliziosi mentre ci racconta che i Capivara si nutrono di vegetali, amano stare in acqua e spesso lottano tra loro facendo una confusione pazzesca.
Venerdì 07/05/2010
Oggi andiamo a visitare il lato opposto dell'isola.
Il sentiero nella foresta non è pulitissimo ma percorribile.
Appena arriviamo ci colpisce una graziosa casetta con il tetto di paglia e mille decorazioni colorate in legno.
Passeggiamo lungo la spiaggia ammirando quello che ci circonda..
Con sorpresa vediamo grosse piante di stelle di natale e farfalle dai bellissimi colori che gli volano intorno.
Ci fermiamo nel bar di Susanna e Gita per gustare una birra fresca e patatine fritte.
Scambio di indirizzi mail, ricette e rimedi contro le zanzare.
Sulla strada del ritorno troviamo una Jaca frutto della pianta jacaier.
Salgo sulle spalle di Michele e lo faccio cadere a forza di macetate.
Quando lo apriamo scopriamo che è acerbo. Che delusione!
Raccogliamo allora dei caschi di banane che Susanna ci consiglia di conservare al buio in sacchetti di plastica o nella carta per farli maturare prima.
Scopriamo anche che per prendere il casco di banane è corretto tagliare la pianta, da questa nascerà la nuova che dopo tre mesi darà il prossimo casco.
Domenica 09/05/2010
È una giornata nuvolosa e grigia.
Partiamo per Gipoia e con solo il genova viaggiamo a 7/8 nodi. Una bella onda ci fa ballare mentre inizia a piovere a dirotto.
Sfrecciamo come schegge e in tre ore siamo a Gipoia. Trasferimento divertente!


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