La Sierra
La Cordigliera delle Ande raggiunge il punto più alto con il Chimborazo (6310 m) ed è composta da due dorsali parallele di origine vulcanica tra le quali si snoda la spettacolare vallata nota come "viale dei vulcani", lungo la quale spiccano il Cotopaxi (5897 m), Cayambe, Antisana, El Altar e Sangay.
Venerdì 11 marzo 2011 raggiungiamo la missione di Angamarca sotto la gestione di Padre Battista (in missione dal 2000), Sara e Stefano Scaglione con le loro tre bambine Alice, Giorgia e Martina (2007). Veniamo subito accolti con calore, ci sistemiamo in casa parrocchiale e, superata la strana sensazione di avere scarpe e pile, ci guardiamo intorno incuriositi.
Angamarca, situata a 2900 metri, è la parrocchia di riferimento di 28 piccole comunità sparpagliate lungo la valle.
Padre Ugo De Censi, iniziatore e anima dell'O.M.G. insieme a numerose famiglie, sacerdoti e giovani volontari vuole, grazie al lavoro delle missioni, ridare speranza e dignità a questa popolazione abbandonata.
Il Paese rimane ancora di stampo prevalentemente agricolo e nella Sierra i vasti latifondi si alternano ai piccoli appezzamenti di terreno dove i contadini si dedicano a culture d'immediato consumo.
I nativi si concentrano sugli altipiani, parlano lo spagnolo e la lingua quechua .
Arriviamo il giorno della "Feria" uno dei più movimentati, il paese è pieno di bancarelle di frutta, verdura, vestiti, utensili e la grande piazza davanti alla chiesa è un via vai di persone e di animali che scendono a piedi dalle varie comunità.
Ci guardiamo intorno incuriositi e passeggiamo attratti dai colori sgargianti dei vestiti, dalle numerose bancarelle e dai loro volti sotto i tipici cappelli neri.
Le persone che incontriamo ci salutano e sorridono anche se restano distanti. Impareremo presto a conoscere la natura chiusa e riservata di questa popolazione.
Qualche giorno dopo il nostro arrivo riceviamo la notizia del terremoto in Giappone e dell'allerta Tzunami previsto per il giorno seguente su tutta la costa dell'Ecuador. Noi non corriamo nessun pericolo ma il nostro pensiero va a Coelacanthe lasciata a Bahia de Caraquez. I mezzi di trasporto sono scarsi e lenti non potremmo raggiungerla neanche volendo quindi non ci resta che aspettare. Passiamo una notte agitata in preda alla preoccupazione e solo la sera seguente sapremo che l'onda che ha raggiunto le coste dell'Ecuador era di un metro e fortunatamente non ha causato danni a persone o cose. Tiriamo un lungo respiro di sollievo.
Seguiamo Battista, Stefano e Sara nel loro lavoro quotidiano e scopriamo giorno dopo giorno la dura realtà della Sierra, le difficili condizioni di vita dei contadini e le numerose attività portate avanti dalla Missione.
Visitiamo il TALLER, una scuola professionale di falegnameria ed intaglio artistico della durata di 6 anni.
Qui una ventina di ragazzi bisognosi vengono aiutati ad apprendere un lavoro e ad imparare a loro volta a "guardarsi indietro" verso i più poveri attraverso attività di volontariato.
Il responsabile e gli assistenti del Taller sono tutti ecuadoriani e oltre ad insegnare un mestiere a questi ragazzi, si prendono cura di loro per tutta la settimana come una grande famiglia.
Ê bello osservarli durante le lezioni concentrati sul loro lavoro o nei momenti di pausa mentre giocano felici a calcio.
Sono i ragazzi del taller che si sono occupati dei lavori di decorazione in legno della chiesa di Angamarca e della cappella.
Rimaniamo a bocca aperta davanti a tanta maestria e contempliamo in silenzio queste vere e proprie opere d'arti.
Appena fuori dal paese si trova la COOPERATIVA CENTRO ARTISTICO DON BOSCO, creata per dare una concreta opportunità di lavoro sul territorio ai ragazzi che escono dal Taller.
Questa cooperativa rappresenta infatti una soluzione per chi desidera continuare a lavorare e vivere nella Sierra senza essere obbligato a spostarsi nelle grandi città. I mobili che vengono realizzati dai ragazzi sono venduti presso il negozio di Quito.
Di recente costruzione è il forno per la cottura dei mattoni necessari per creare abitazioni alle famiglie più povere.
SHUYO è una vecchia azienda agricola oggi in gestione all'OMG che si occupa di lavori di agricoltura e allevamento con i ragazzi dell'oratorio mayor.
I ragazzi coltivano gli orti, le due serre e si prendono cura degli animali: conigli, cui, cavalli e mucche.
Sisto e Margherita con il loro simpaticissimo bambino, sono una giovane coppia ecuadoregna che vive nell'azienda agricola e cura il lavoro dei ragazzi di shuyo sotto la supervisione dei missionari.
Michele passerà molto del suo tempo qui con loro cercando di dare una mano tra le tante cose da fare. Non mancheranno belle risate.
La CASA PARROCCHIALE ha la porta sempre aperta ed è pronta a farsi carico dei problemi delle persone che si presentano, da quelli materiali a quelli spirituali.
Ogni Venerdì vengono distribuiti i viveri di prima necessità a circa 100 famiglie in grave difficoltà economica.
Il pranzo e la cena sono aperti a ragazzi che abitano nelle comunità più lontane e si fermano ad Angamarca per la scuola.
Le cose da fare sono davvero tante e continuamente messe da parte per ascoltare le numerose persone che bussano alla porta.
Io passo in casa parrocchiale la maggior parte del mio tempo con Sara e le sue bellissime tre bambine. Tra un lavoro e l'altro ci dilettiamo in torte, gnocchi, pasta fresca e tante risate.
Impossibile dimenticare la nostra quotidiana "battaglia" con la biancheria da stendere che proprio non vuole saperne di asciugarsi.
Davanti alla casa parrocchiale è stato costruito un AMBULATORIO SANITARIO dove ogni 15 giorni un gruppo di medici ecuadoriani (dottore, dentista ed ostetrica) vengono a prestare servizio gratuitamente.
L'infermeria riceve il venerdì mentre durante la settimana l'infermiera si reca nelle diverse comunità per assistere gli ammalati.
L'ambulanza viene utilizzata su necessità di giorno e spesso anche di notte per accompagnare i malati urgenti all'ospedale di Zumbahua (a un paio d'ore di strada). Michele accompagna una donna incinta con forti dolori e suo marito, un giorno in cui non c'era nessuno disponibile.
Nella piazza dietro la chiesa si trova la MENSA per gli anziani e i poveri della città che ogni giorno garantisce un pasto caldo a circa 100 persone.
L'ORATORIO è un altra importante attività della missione che raduna tutti i bambini e le bambine nelle diverse comunità e i ragazzi dell'oratorio mayor in qualità di catechisti.
Un Sabato si fa oratorio e il sabato successivo l'Aiuto AI POVERI dove i ragazzi vengono stimolati a rivolgere il loro sguardo verso i più bisognosi.
La domenica mattina partecipiamo alla MESSA DEI RAGAZZI uno dei momenti più belli che abbiamo vissuto in missione.
A domeniche alterne i bambini e poi le bambine delle varie comunità si presentano davanti alla Chiesa. Alcuni di loro devono camminare a piedi per diverse ore con qualsiasi condizione meteorologica ma nonostante questo la Chiesa è sempre piena.
Le bambine solitamente portano in Chiesa un fiore che raccolgono lungo la strada.
Dopo la Messa i catechisti intrattengono i ragazzi con canti e giochi, regalano a tutti un panino al cioccolato e li osservano riprendere la strada di casa.
L' AIUTO ai POVERI è un importante attività della missione che permette da una parte di aiutare chi ha bisogno e dall'altra di educare le persone a prestare attenzione ai più bisognosi.
Il Sabato i bambini dell'oratorio e i ragazzi della cooperativa offrono gratuitamente il loro tempo per dare un aiuto concreto ai più poveri: distribuiscono viveri, raccolgono la legna, lavano i panni o aiutano a zappare la terra.
Sono molto importanti anche le visite nelle comunità più lontane e isolate che sono collegate al paese solo da sentieri.
Padre Battista, Stefano e Paco le raggiungono a piedi o con il cavallo.
Un fabbro e una squadra di muratori viene impiegata nei diversi lavori di costruzione e manutenzione della Chiesa e dei locali della parocchia.
I missionari cercano di garantire un attività lavorativa al maggior numero di persone perchè non siano costretti ad andare in città a cercare lavoro.
Padre Battista deve andare nella missione di Chinalò e ci porta con lui. Conosciamo Gep e Marzia con le loro figlie, un altra bella famiglia OMG.
In questa incantevole valle verde, da una vecchia azienda agricola è stata ricavata questa missione capace di ospitare molte persone.
Sono nati da poco i cuccioli di Toki il bel San Bernardo di Padre Battista che vive con Gep e Marzia. Sono davvero bellissimi e "giganti" per avere qualche settimana di vita...li coccoliamo un pò ma quanto sarebbe bello portarcene uno su Coelacanthe.
Visitiamo i dintorni e Padre Battista ci porta nella cappella immersa nel bosco dedicata a Mauro un missionario morto in Ecuador durante la costruzione di una casa.
Ad Angamarca restiamo un mese dividendo il soggiorno in due parti per controllare che non ci siano problemi alla barca lasciata a Bahia de Caraquez.
Il tempo è volato in compagnia dei missionari e della tante persone che abbiamo conosciuto.
Siamo stati subito accolti con calore ed affetto e coinvolti nelle attività della missione facendoci sentire utili e parte di essa.
Tra i tanti impegni e le mille cose a cui badare non sono mancati momenti per stare insieme in allegria, chiacchierate serali e significative discussioni.
Siamo felici dell'opportunità che ci è stata concessa nel poter condividere la vita di questi missionari che nonostante le difficoltà e le grandi responsabilità che devono quotidianamente fronteggiare sono capaci di donare la loro vita ai più poveri con il sorriso sulle labbra.
GRAZIE AMICI!
www.vagabondsail.com
La Cordigliera delle Ande raggiunge il punto più alto con il Chimborazo (6310 m) ed è composta da due dorsali parallele di origine vulcanica tra le quali si snoda la spettacolare vallata nota come "viale dei vulcani", lungo la quale spiccano il Cotopaxi (5897 m), Cayambe, Antisana, El Altar e Sangay.
Venerdì 11 marzo 2011 raggiungiamo la missione di Angamarca sotto la gestione di Padre Battista (in missione dal 2000), Sara e Stefano Scaglione con le loro tre bambine Alice, Giorgia e Martina (2007). Veniamo subito accolti con calore, ci sistemiamo in casa parrocchiale e, superata la strana sensazione di avere scarpe e pile, ci guardiamo intorno incuriositi.
Angamarca, situata a 2900 metri, è la parrocchia di riferimento di 28 piccole comunità sparpagliate lungo la valle.
Padre Ugo De Censi, iniziatore e anima dell'O.M.G. insieme a numerose famiglie, sacerdoti e giovani volontari vuole, grazie al lavoro delle missioni, ridare speranza e dignità a questa popolazione abbandonata.
Il Paese rimane ancora di stampo prevalentemente agricolo e nella Sierra i vasti latifondi si alternano ai piccoli appezzamenti di terreno dove i contadini si dedicano a culture d'immediato consumo.
I nativi si concentrano sugli altipiani, parlano lo spagnolo e la lingua quechua .
Arriviamo il giorno della "Feria" uno dei più movimentati, il paese è pieno di bancarelle di frutta, verdura, vestiti, utensili e la grande piazza davanti alla chiesa è un via vai di persone e di animali che scendono a piedi dalle varie comunità.
Ci guardiamo intorno incuriositi e passeggiamo attratti dai colori sgargianti dei vestiti, dalle numerose bancarelle e dai loro volti sotto i tipici cappelli neri.
Le persone che incontriamo ci salutano e sorridono anche se restano distanti. Impareremo presto a conoscere la natura chiusa e riservata di questa popolazione.
Qualche giorno dopo il nostro arrivo riceviamo la notizia del terremoto in Giappone e dell'allerta Tzunami previsto per il giorno seguente su tutta la costa dell'Ecuador. Noi non corriamo nessun pericolo ma il nostro pensiero va a Coelacanthe lasciata a Bahia de Caraquez. I mezzi di trasporto sono scarsi e lenti non potremmo raggiungerla neanche volendo quindi non ci resta che aspettare. Passiamo una notte agitata in preda alla preoccupazione e solo la sera seguente sapremo che l'onda che ha raggiunto le coste dell'Ecuador era di un metro e fortunatamente non ha causato danni a persone o cose. Tiriamo un lungo respiro di sollievo.
Seguiamo Battista, Stefano e Sara nel loro lavoro quotidiano e scopriamo giorno dopo giorno la dura realtà della Sierra, le difficili condizioni di vita dei contadini e le numerose attività portate avanti dalla Missione.
Visitiamo il TALLER, una scuola professionale di falegnameria ed intaglio artistico della durata di 6 anni.
Qui una ventina di ragazzi bisognosi vengono aiutati ad apprendere un lavoro e ad imparare a loro volta a "guardarsi indietro" verso i più poveri attraverso attività di volontariato.
Il responsabile e gli assistenti del Taller sono tutti ecuadoriani e oltre ad insegnare un mestiere a questi ragazzi, si prendono cura di loro per tutta la settimana come una grande famiglia.
Ê bello osservarli durante le lezioni concentrati sul loro lavoro o nei momenti di pausa mentre giocano felici a calcio.
Sono i ragazzi del taller che si sono occupati dei lavori di decorazione in legno della chiesa di Angamarca e della cappella.
Rimaniamo a bocca aperta davanti a tanta maestria e contempliamo in silenzio queste vere e proprie opere d'arti.
Appena fuori dal paese si trova la COOPERATIVA CENTRO ARTISTICO DON BOSCO, creata per dare una concreta opportunità di lavoro sul territorio ai ragazzi che escono dal Taller.
Questa cooperativa rappresenta infatti una soluzione per chi desidera continuare a lavorare e vivere nella Sierra senza essere obbligato a spostarsi nelle grandi città. I mobili che vengono realizzati dai ragazzi sono venduti presso il negozio di Quito.
Di recente costruzione è il forno per la cottura dei mattoni necessari per creare abitazioni alle famiglie più povere.
SHUYO è una vecchia azienda agricola oggi in gestione all'OMG che si occupa di lavori di agricoltura e allevamento con i ragazzi dell'oratorio mayor.
I ragazzi coltivano gli orti, le due serre e si prendono cura degli animali: conigli, cui, cavalli e mucche.
Sisto e Margherita con il loro simpaticissimo bambino, sono una giovane coppia ecuadoregna che vive nell'azienda agricola e cura il lavoro dei ragazzi di shuyo sotto la supervisione dei missionari.
Michele passerà molto del suo tempo qui con loro cercando di dare una mano tra le tante cose da fare. Non mancheranno belle risate.
La CASA PARROCCHIALE ha la porta sempre aperta ed è pronta a farsi carico dei problemi delle persone che si presentano, da quelli materiali a quelli spirituali.
Ogni Venerdì vengono distribuiti i viveri di prima necessità a circa 100 famiglie in grave difficoltà economica.
Il pranzo e la cena sono aperti a ragazzi che abitano nelle comunità più lontane e si fermano ad Angamarca per la scuola.
Le cose da fare sono davvero tante e continuamente messe da parte per ascoltare le numerose persone che bussano alla porta.
Io passo in casa parrocchiale la maggior parte del mio tempo con Sara e le sue bellissime tre bambine. Tra un lavoro e l'altro ci dilettiamo in torte, gnocchi, pasta fresca e tante risate.
Impossibile dimenticare la nostra quotidiana "battaglia" con la biancheria da stendere che proprio non vuole saperne di asciugarsi.
Davanti alla casa parrocchiale è stato costruito un AMBULATORIO SANITARIO dove ogni 15 giorni un gruppo di medici ecuadoriani (dottore, dentista ed ostetrica) vengono a prestare servizio gratuitamente.
L'infermeria riceve il venerdì mentre durante la settimana l'infermiera si reca nelle diverse comunità per assistere gli ammalati.
L'ambulanza viene utilizzata su necessità di giorno e spesso anche di notte per accompagnare i malati urgenti all'ospedale di Zumbahua (a un paio d'ore di strada). Michele accompagna una donna incinta con forti dolori e suo marito, un giorno in cui non c'era nessuno disponibile.
Nella piazza dietro la chiesa si trova la MENSA per gli anziani e i poveri della città che ogni giorno garantisce un pasto caldo a circa 100 persone.
L'ORATORIO è un altra importante attività della missione che raduna tutti i bambini e le bambine nelle diverse comunità e i ragazzi dell'oratorio mayor in qualità di catechisti.
Un Sabato si fa oratorio e il sabato successivo l'Aiuto AI POVERI dove i ragazzi vengono stimolati a rivolgere il loro sguardo verso i più bisognosi.
La domenica mattina partecipiamo alla MESSA DEI RAGAZZI uno dei momenti più belli che abbiamo vissuto in missione.
A domeniche alterne i bambini e poi le bambine delle varie comunità si presentano davanti alla Chiesa. Alcuni di loro devono camminare a piedi per diverse ore con qualsiasi condizione meteorologica ma nonostante questo la Chiesa è sempre piena.
Le bambine solitamente portano in Chiesa un fiore che raccolgono lungo la strada.
Dopo la Messa i catechisti intrattengono i ragazzi con canti e giochi, regalano a tutti un panino al cioccolato e li osservano riprendere la strada di casa.
L' AIUTO ai POVERI è un importante attività della missione che permette da una parte di aiutare chi ha bisogno e dall'altra di educare le persone a prestare attenzione ai più bisognosi.
Il Sabato i bambini dell'oratorio e i ragazzi della cooperativa offrono gratuitamente il loro tempo per dare un aiuto concreto ai più poveri: distribuiscono viveri, raccolgono la legna, lavano i panni o aiutano a zappare la terra.
Sono molto importanti anche le visite nelle comunità più lontane e isolate che sono collegate al paese solo da sentieri.
Padre Battista, Stefano e Paco le raggiungono a piedi o con il cavallo.
Un fabbro e una squadra di muratori viene impiegata nei diversi lavori di costruzione e manutenzione della Chiesa e dei locali della parocchia.
I missionari cercano di garantire un attività lavorativa al maggior numero di persone perchè non siano costretti ad andare in città a cercare lavoro.
Padre Battista deve andare nella missione di Chinalò e ci porta con lui. Conosciamo Gep e Marzia con le loro figlie, un altra bella famiglia OMG.
In questa incantevole valle verde, da una vecchia azienda agricola è stata ricavata questa missione capace di ospitare molte persone.
Sono nati da poco i cuccioli di Toki il bel San Bernardo di Padre Battista che vive con Gep e Marzia. Sono davvero bellissimi e "giganti" per avere qualche settimana di vita...li coccoliamo un pò ma quanto sarebbe bello portarcene uno su Coelacanthe.
Visitiamo i dintorni e Padre Battista ci porta nella cappella immersa nel bosco dedicata a Mauro un missionario morto in Ecuador durante la costruzione di una casa.
Ad Angamarca restiamo un mese dividendo il soggiorno in due parti per controllare che non ci siano problemi alla barca lasciata a Bahia de Caraquez.
Il tempo è volato in compagnia dei missionari e della tante persone che abbiamo conosciuto.
Siamo stati subito accolti con calore ed affetto e coinvolti nelle attività della missione facendoci sentire utili e parte di essa.
Tra i tanti impegni e le mille cose a cui badare non sono mancati momenti per stare insieme in allegria, chiacchierate serali e significative discussioni.
Siamo felici dell'opportunità che ci è stata concessa nel poter condividere la vita di questi missionari che nonostante le difficoltà e le grandi responsabilità che devono quotidianamente fronteggiare sono capaci di donare la loro vita ai più poveri con il sorriso sulle labbra.
GRAZIE AMICI!
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