Tuamotu - Amanu

27 agosto 2011
Alle 6:38 salpiamo l'ancora da Taravai per fare rotta sulle Tuamotu e precisamente ad Amanu a 457 mn dalle Gambier.
Ieri sera siamo stati in compagnia di François e Ania per brindare al nostro prossimo incontro...Chissà quando? Loro hanno intenzione di attraversare velocemente il Pacifico per raggiungere l'Australia dove venderanno Equa Regis. Vorrebbero comprare un rudere da sistemare su qualche bella isola e tornare alla vita "terrestre".
La nostra ancora è sotto di loro perciò siamo costretti a svegliarli con il VHF. Partiamo mentre un arcobaleno fa capolino sopra Taravai, illuminata dai primi raggi del sole, con l'immagine negli occhi dei loro sorrisi e saluti affettuosi. Arrivederci Amici!
In viaggio con noi ci sono Patrice e Jacqueline di Alter anche loro diretti ad Amanu.
Abbiamo un vento da E sui 10Kn e una grossa onda lunga da S/E che rende le prime ore piuttosto scomode. La sosta alle Gambier è stata lunga e dobbiamo riprendere il "piede marino". È una bella giornata di sole e restiamo tranquilli in pozzetto ad ammirare il mare al largo che riesce sempre ad incantarci.
La prima notte passa tranquilla e avanziamo in rotta senza problemi mentre le onde arrivano a toccare i 5m fortunatamente molto distanti una dall'altra.

28 agosto 2011
Un groppo e la pioggia vengono a darci il buongiorno. Abbiamo percorso 133 mn in 24h e procediamo in un mare confuso a causa dell'onda del vento che si incrocia con l'onda lunga da S/E in attenuazione.
Abbiamo un costante contatto VHF con Alter e due appuntamenti SSB con le barche conosciute alle Gambier. Apprendiamo che François è partito in mattinata con destinazione Hao.
Peschiamo una bella dorade e la mattinata è tutta rivolta alla sua pulizia e alla preparazione dei filetti. Con una parte preparo un ragu che sterelizzato potremo conservare per più tempo.
Da ieri abbiamo problemi con il pactor e non riusciamo a scaricare la posta e il meteo, comunque Patrice ci aggiorna via VHF.

29 agosto 2011
Abbiamo percorso 284 mn in questi due giorni e procediamo velocemenete con un E 20Kn.
La navigazione con Alter sta procedendo benissimo, ci troviamo molto in sintonia con loro e con il loro modo di navigare. Siamo spesso a portata di sguardo e questo di notte diventa fonte di preoccupazione costringendoci ad una vigilanza assidua in pozzetto.
Nell'appuntamento radio del mattino François lancia un PANPAN (messaggio di urgenza): si è rotto l'albero in due parti. Loro stanno bene, proseguono a motore e cercheranno di liberarsi del pezzo di albero finito in mare che sbatte sulla fiancata sinistra dello scafo. Subito viene allertata la MRCC di Tahiti.
La nostra navigazione prosegue senza problemi ma il nostro pensiero è costantemente rivolto a François.

29 agosto 2011
L'arcipelago delle Tuamotu è composto da un insieme di atolli che presentano uno o più ingressi, detti "passe", i quali consentono l'accesso alla Laguna interna. Le passe sono soggette a forti correnti entranti o uscenti a seconda delle maree e vanno preferibilmente attraversate nei momenti di stanca per evitare problemi o pericoli. La navigazione tra queste isole è quindi regolata dalle marree e prevede veri e propri "appuntamenti" davanti alle passe.
Nella notte abbiamo ridotto le vele per non anticipare il nostro appuntamento delle 13 con la passe di Amanu.
Alle 12 siamo là e ci mettiamo alla cappa per osservare la situazione. Davanti all'ingresso della passe c'è ancora un grande "mascaret" (è una turbolenza causata dall'incontro della corrente uscente dell'atollo con le onde del mare). Decidiamo di aspettare e dopo mezz'ora, è trattenendo il respiro che mettiamo la prua sulla passe. Amanu è una passe stretta e soggetta a forti correnti, una delle più temute delle Tuamotu. Tutto procede senza problemi, siamo in stanca perfetta...possiamo festeggiare la nostra prima passe.
Ancoriamo a Sud del villaggio su sabbia e 7m di acqua dietro la protezione di una lunga barriera di coralli. Sul fondo ci sono molte patate (coralli isolati) ma sono perfettamente visibili grazie a quest'acqua trasparente e non resistiamo molto alla tentazione di un bel bagno.
Teniamo la radio accesa ma non ci sono novità di François. Andiamo presto a dormire contenti di avere davanti a noi otto ore di sonno.

 
31 agosto 2011
Al collegamento radio François sta raccontando che è riuscito a tagliare l'albero e si prepara a controllare che nessun cavo sia rimasto attaccato alla barca quando scoppia un incendio a bordo. Ci lascia per intervenire e da allora non abbiamo più sue notizie dirette.
Lasciamo la radio accesa tutto il giorno e due ore dopo sapremo da Jean-Luc che i soccorsi hanno ricevuto il segnale di un epirb nella zona.
Con il passare del tempo siamo sempre più inquieti ma Patrice e Jacqueline vengono a bordo di Coelacanthe e passiamo con loro queste interminabili ore in attesa di notizie.
Solo all'appuntamento radio serale apprendiamo che stanno bene, dopo aver passato 5 ore sulla zattera di salvataggio sono stati recuperati dalla barca comunale dell'isola di Vairaate. La loro barca Equa Regis, uno splendido sloop di 18 metri in acciaio è colata a picco sotto i loro occhi e ora si trova nelle profondità dell'Oceano. Quello che conta è che loro sono salvi e stanno bene ma non possiamo non provare tristezza nello stesso tempo per l'accaduto.


Amanu fa parte delle isole centrali delle Tuamotu si estende per 20 Km di lunghezza e 5 Km di larghezza.
I 165 abitanti vivono tutti nel villaggio di Ikitake costruito sulla costa Ovest della passe. Le persone qui vivono grazie alla copra o ad appalti comunali per la pulizia dei coccheti. Solo negli ultimi anni, grazie all'apertura di un ufficio della posta e all'arrivo del telefono, Amanu è uscita un pò dal suo isolamento. La goletta arriva al villaggio per i rifornimenti ma gli abitanti si devono recare alla vicina isola di Hao per l'aereo e per la scuola media dei loro figli.
Siamo accolti da persone gentili e sorridenti che amano fermarsi a parlare con le poche persone che arrivano sulla loro isola.
Un carpentiere del posto sta lavorando alla costruzione di una lancia e ci mostra orgoglioso il suo lavoro.
Il padre è un anziano abitante di Amanu che ci parla con fierezza della forza della sua stirpe che contava i più coraggiosi guerrieri delle Tuamotu. La leggenda vuole che il più forte di loro sia partito con la sua imbarcazione ed abbia attraversato il Pacifico per andare a popolare le isole dell'Ovest. "Noi siamo tutti suoi discendenti" ci dice con orgoglio.
Racconta di una nave naufragata sull'isola che i guerrieri hanno trovato completamente deserta...ascoltiamo le sue parole e facciamo un immaginario viaggio nel passato al tempo dei suoi antenati mentre curiosi e timorosi avevano i primi contatti con i futuri colonizzatori.
Sappiamo che sono stati trovati 4 cannoni sull'isola uno dei quali apparteneva alla nave San Lesmes della spedizione spagnola del 1525.
Giriamo per il villaggio pieno di fiori profumati e colorati. Vicino alla passe troviamo la chiesa, la posta, la scuola e il municipio. Il sindaco ci da il benvenuto mentre un impiegato allegro e chiacchierone ci mostra su un poster i pesci della laguna che si possono mangiare (quasi tutti).
Passeggiando tra le case ci imbattiamo nei due piccoli alimentari dell'isola. Qualche macchina parcheggiata fuori dalle case ma vediamo solo motociclette o bici in circolazione. Le persone lungo la strada ci salutano, ci guardano curiosi e trovano facilmente un motivo per fermarsi a fare due chiacchere. È per noi un vero piacere.

2 settembre 2011
Patrice tiene in esclusiva per noi un corso accellerato di Navigazione Astronomica. Impariamo ad usare il sestante e i calcoli necessari per ottenere la nostra Latitudine e Longitudine. Abbiamo sicuramente bisogno di fare pratica ma siamo contenti dei primi risultati. La navigazione astronomica è affascinante e Patrice si rivela un maestro competente e paziente.
Alla fine della lezione il nostro cervello è fuso completamente e solo un lungo snorkling tra i coralli ci rimetterà in sesto.
3 settembre 2011
Veleggiamo tutta la mattina in una bella giornata di sole e attraversiamo la laguna tra le tante teste di corallo che affiorano fino alla superficie. Sono impressionanti.
Ancoriamo dietro un gruppo di motu ben protetti dall'onda e dal vento e ci buttiamo senza esitazione all'esplorazione dei fondali.

5 settembre 2011
Giornata a terra con Patrice e Jacqueline fra chiacchiere e passeggiate.
Troviamo una capanna ricavata con le palme del cocco sicuramente usata quando gli abitanti dell'atollo vengono a raccogliere la copra.
Dai cocchi si ricava la COPRA per la produzione della margarina di cocco, un olio vegetale ad alto punto di fusione utilizzato in pasticceria o per la fabbricazione di saponi, colle e appretti.
I cocchi raccolti vengono aperti, lasciati seccare e messi in sacchi che vengono recuperati da barche che passano regolarmente e portati nelle aziende che si occupano della trasformazione della copra.
Leggiamo che l'habitat ottimale per la palme da cocco è quello delle coste di regioni tropicali, con precipitazioni annue tra i 1.300 e i 2.000 mm; temperature su una media annuale di 27°C; almeno 2000 ore di luce solare diretta annua e un' umidità relativa sempre dell'80-90%.
Le palme da cocco non sono molto esigenti per quanto riguarda la natura dei suoli, ma l'umidità e l'areazione sono fondamentali. I suoli sabbiosi sono i migliori, specie se ricchi di materia organica.
Una piante davvero formidabile!

10 settembre 2011
Andiamo sulla parte esterna della barriera corallina continuamente percossa dalle onde dell'oceano che su questa si abbattono. Alcuni pesci vengono spinti sulla barriera e si trovano a nuotare in pochi centimetri di acqua mentre cercano una via per ritornare in mare aperto.
È necessario proteggere bene i piedi per poter passeggiare sulla barriera perchè oltre ai coralli aguzzi ci sono granchi, murene e altri pericoli.
Proprio qui si possono trovare le conchiglie più belle che la bassa marea fa arrivare in superficie, quindi teniamo gli occhi aperti alla ricerca di preziosi tesori.
La triste verità è che le conchiglie più belle sono spesso "abitate" e non volendo sfrattare i legittimi proprietari ci limitiamo a guardarle o fotografarle.
Questi piccoli animali si muovono velocissimi a dispetto dalla casa ingombrante che devono spostare con se. Si chiudono in se stessi quando li prendi o li tocchi per poi ripartire a tutta velocità quando si sentono al sicuro.
Patrice ci regala un libro che parla delle conchiglie e le classifica secondo le differenti famiglie descrivendone la vita e il comportamento e si apre davanti ai nostri occhi un nuovo mondo incredibile e affascinante.
Riceviamo notizie di François, attualmente a Parigi dal fratello, che ora è pronto a ricominciare la sua nuova vita.


12 settembre 2011
È una bellissima notte di luna piena e decidiamo di andare a caccia di aragoste (nonostante la prima regola per trovare aragoste sia aspettare la luna nera).
La luna gigante illumina tutto a giorno, non c'è vento e il silenzio è rotto solo dai versi degli animali e dalle onde lontane che frangono sulla barriera corallina.
Armati di torcia e scarpe attraversiamo il bosco di cocchi facendo attenzione a non calpestare i tanti granchi che al nostro passaggio scappano a destra e a manca.
Arriviamo sul reef esterno e siamo avvolti da un intenso profumo di mare.
Cerchiamo senza nessun risultato tracce di qualche aragosta ma le onde sbattono sul reef con troppa violenza e rendono la nostra ricerca impossibile. Solo qualche granchio e qualche murena fanno capolino tra le rocce.
Niente aragoste...Pazienza...questa passeggiata notturna è stata comunque piacevole e qualcosa di diverso.
Ci sdraiamo allora ad ammirare il mare nero che percuote il reef con le sue onde, assaporando questo momento magico al chiaro di luna avvolti dai rumori della notte.

13 settembre 2011
Ci spostiamo in un ancoraggio vicino alla passe Nord e scendiamo subito a terra in esplorazione.
Troviamo un bellissimo "Fare" ovvero una casa fatta con foglie intrecciate delle palme del cocco. Queste persone sono abilissime nell'intrecciare questa foglia e ricavano rapidamente, cappelli, cestini, piatti, decorazioni e come potete vedere pareti e tetti per le loro case.
In un posto come questo i Fare rispondono ai bisogni del posto, offrono riparo dal sole e dalla pioggia e se sono distrutti dal maltempo vengono rifatti velocemente. Oggi sono per lo più usati come capanne per i lavoratori della copra.

14 settembre 2011
Le giornate passano veloci con le quotidiane faccende in barca, la lettura, le passeggiate a terra, le nuotate lungo la barriera corallina e le chiacchere con i nostri compagni di viaggio.
Le sere le passiamo spesso in compagnia di Patrice e Jacqueline per aperitivi o cene che ci permettono di conoscere queste due persone meravigliose. Siamo le uniche barche presenti sull'isola e assaporiamo la pace e la tranquillità di questi posti così lontani da tutto e da tutti.

settembre 2011
Il Reef Etoile è una barriera di corallo nel mezzo dell'atollo che affiora in superficie con una forma particolare a tre punte. Davvero Unico.
Gli abitanti di Amanu lo chiamano anche "l'ombelico" e dicono che questo luogo rappresenta la vera essenza dell' atollo.
L'ancoraggio è possibile sul lato Ovest grazie al fondo di sabbia su 5 m di acqua.
Una volta in acqua ci troviamo in un vero e proprio paradiso marino pieno di pesci colorati di tutte le forme. Qualche piccolo squalo pinna nera si aggira circospetto.
Tre aquile di mare nuotano intorno a noi curiose e sembrano davvero volare con i loro movimenti lenti e aggraziati.
Michele e Patrice partono immediatamente per una battuta di pesca e nei giorni che trascorreremo qui non ci mancherà certo il pesce: cernie, pappagalli e carangue blue. Dopo le ristrettezze delle Gambier questo ci appare come un vero paradiso.
Nuotare lungo il reef e curiosare la frenetica vita sulla barriera corallina è una delle nostre principali attività qui al reef etoile.
Una mattina in acqua facciamo un incontro davvero emozionante con tre Manta.
Questo animale meraviglioso nuota maestosamente nell'acqua accanto a noi, assolutamente inoffensivo in quanto si nutre di plancton si avvicina curioso per osservarci. Sono 3 di circa 2 m ma solo una si lascia toccare e girandosi sotto sopra viene in superficie accanto a noi. Il momento è di quelli magici che ti lasciano con il fiato sospeso, ci muoviamo lentamente per non spaventarla e proviamo ad accarezzarla con dolcezza. Sembra a suo agio e per un tempo che sembra interminabile nuota tra noi.
Rimaniamo elettrizzati da questo incontro che fortunatamente ripeteremo le mattine seguenti proprio vicino alla nostra barca.

17 settembre 2011
Qualche piccola noia al motore che ci costringe a cambiare i filtri, l'olio e dare una controllata generale. Patrice, che è sempre gentile e disponibile, si offre di darci una mano e lavoriamo il pomeriggio a 6 mani sul motore.
Il problema pare risolto e possiamo tranquillamente partire per Fakarava domani come previsto.
Festeggiamo in compagnia di Patrice e Jacqueline la nostra ultima sera ad Amanu...pizza, torta, pastis e tanta allegria.