TAHITI: LAVORI IN CORSO

Quando siamo partiti nel 2009 dovevamo preparare la barca per il nostro viaggio tenendo conto soprattutto di renderla adatta alla navigazione che avevamo in mente di fare. Trovando sempre un compromesSo tra possibilità e necessità abbiamo apportato le modifiche che ci sembravano prioritarie dicendoci che avremmo potuto farne altre strada facendo. Fare lavori sulla barca dopo alcuni anni di navigazione permette sicuramente di fare cambiamenti utili e a misura dei tuoi bisogni e del tuo modo di viaggiare. Restiamo dell'avviso che sia comunque meglio fare prima della partenza il massimo dei lavori per evitare poi di perdere troppo tempo in ripetuti cantieri. Come ci eravamo ripromessi durante questa pausa per rimpolpare la cassa di bordo ne approfittiamo per fare quelle piccole migliorie di cui tanto abbiamo discusso al tramonto in pozzetto prima di arrivare qui.

CABINA DI PRUA:
Cerchiamo di dare un senso alla nostra cabina, allarghiamo il letto, guadagniamo quindi gavoni sotto la nuova parte di letto, Michele costruisce un ampio armadio, pitturiamo tutte le pareti di giallo e il soffitto di bianco.
QUADRATO:
Viene sostituito il piano di legno intorno al lavandino e i rubinetti di acqua dolce e salata. Michele rifà gli interni in legno di tutti gli oblo. Decidiamo di dare una nota di colore agli interni della nostra Coelacanthe e senza esitazione pitturiamo tutte le pareti di un arancione brillante. I lavori procedono senza sosta anche se solo nelle ore libere a disposizione della pausa pomeridiana o a fine giornata.
Michele costruisce il mobile del bagno e finalmente abbiamo lo spazio per sistemare tutto come si deve. Ci inventiamo astuzie per avere sotto mano quello che ci serve sfruttando piccoli spazi: un gradino della cabina di poppa contiene la cassetta degli attrezzi; la panca del tavolo da carteggio contiene l'inverter e prolunghe; uno sgabello di legno accanto al divano contiene la pattumiera.
CABINE DI POPPA:
Le cabine vengono svuotate e pitturate anche loro di arancione nelle pareti con il soffitto bianco. Approfittiamo per sistemare il loro contenuto e mentre una rimane libera e pronta per accogliere qualcuno ( soprattutto per noi durante la navigazione) l'altra diventa un deposito di vele, tendalini, ricambi e materiale vario.Persino la stampante trova il suo posto su una mensola pieghevole.


POZZETTO:
I lavori in pozzetto sono i primi ai quali Michele si dedica non appena arriviamo a Tahiti. Dopo aver tolto la ruota e messo la barra, sitema le panche in teack e mette sul pavimento un pagliolo di legno. Grande tempo verrà dedicato alla "bolla" che viene alzata e rinforzata, vengono fatte due aperture per migliorare la circolazione di aria e un prolungamento in materiale impermeabile per riparare il pozzetto dalla pioggia in navigazione come all'ancoraggio.
PONTE:
Compriamo due pannelli solari che Michele monta sul tendalino che ricopre il pozzetto dopo averlo rinforzato con travetti di legno. Il tendalino prima viene trattato con una pittura che lo rende impermeabile visto che il tempo e le intemperie lo hanno reso meno stagno. Rifacciamo il copri randa con migliorie che rendono più veloce la sua applicazione. Michele cambia tutte le sartie, il cavo del rolla fiocco e tutti gli oblò che ricopriamo con tendine che proteggono dai raggi solari.
MINIGONNA:
Uno dei lavori più penosi è quello della minigonna che occuperà diverse giornate e tanta pazienza di Michele. La minigonna ha uno spazio vuoto al suo interno che fa continuamente ruggine. Michele si ritrova a testa in giù tra polvere di ferro e pittura. Stanco di dover lavorare in un buco in cui non riesce neppure a infilare entrambe le braccia decide di allargare l'apertura e di chiuderla con una placca in vetroresina. Approfittiamo di questo lavoro per rifare la pittura di poppa e la scritta di Coelacanthe.


DINGHY:
Questo non era un lavoro previsto perchè il nostro bel dinghy costruito a San Lorenzo in Equador ci ha sempre soddisfatto ma purtroppo una infiltrazione d'acqua è riuscita a rovinare irreparabilmente una delle due casse "stagne". In tutta velocità Michele con l'aiuto di Richard costruisce un dinghy in vetroresina (sandwich epoxy airex) usando il vecchio come calco. Decidiamo di lasciarlo bianco e apportiamo qualche miglioramento al suo interno. Come il precedente anche questo dinghy potrà essere usato a motore, a remi e presto sarà predisposto per la vela.