Domenica 06 marzo 2011 partiamo da Bahia con il Bus "La Reina del Camino" delle 22 diretto a Quito. I posti vengono assegnati e dai nostri sedili 3 e 4 possiamo vedere perfettamente la strada davanti a noi... Non potremo mai dimenticare questo viaggio a folle velocità su tortuose strade piene di lavori in corso mentre il nostro autista si ostinava a sorpassare tutti e tutto quello che si trovava sul nostro cammino. Arriviamo a Quito "inspiegabilmente" con due ore di anticipo e veniamo scaricati alle 4 di mattina in una via deserta mentre la città sta ancora dormendo.
Passiamo dal livello del mare a 2850 m in una notte e gli effetti si fanno subito sentire. Ci sono 15º ma a noi sembra di essere al Polo e ci copriamo con tutto quello che abbiamo.
Un taxi ci porta nel barrios La Mariscall al Coffee Tree che è aperto 24h e davanti a una fumante tazza di caffè e ad una colazione "continental" (pane burro e marmellata) aspettiamo che faccia giorno.
La Mariscal è un quartiere di Quito turistico e moderno dove si possono trovare numerosi negozi e locali alla moda. Patria dello shopping e della vita notturna di Quito ospita il Mercato Artigianale (incrocio Washington e Juan Leon) dove troveremo maglioni e pantaloni meravigliosi per pochi $.
Armati di cartina passeggiamo per le moderne vie di questa zona verso il Centro Storico dove cercheremo una sistemazione per la notte.
The Secret Garden è un ostello a pochi passi dal centro con una grande terrazza panoramica. Il prezzo è buono, la camera che divideremo con due australiane è carina e l'ambiente giovane e cosmopolita.
Pensiamo alla nostra Coelacanthe sola a Bahia e ci auguriamo che non accada nulla di irreparabile fino al nostro ritorno.
Sistemato il bagaglio ridotto che abbiamo con noi ci buttiamo subito in strada per capire meglio questa città.
San Francisco de Quito, o semplicemente Quito è la capitale dell'Ecuador, situata nella sezione centrosettentrionale del paese, sulla catena andina, a 2.850 m, ai piedi del vulcano Pichincha (4.794 m). E' la seconda capitale amministrativa più alta del mondo, dopo La Paz.
Di origine pre-ispanica, fu un centro economico e politico di grande importanza dove si sviluppò la cultura quitus (da cui il suo nome).
Quito conta la più ricca e importante collezione di arte coloniale d'America. La sua scuola d'arte fu la più importante della colonia e si evidenzia per artisti indigeni di grande valore che hanno lasciato una eredità senza paragoni.
Il centro storico della città è un vero e proprio monumento che dimostra l'abilità e l'origine della cultura ecuadoriana. Esso ospita 40 chiese e cappelle, 16 convitti e monasteri con i suoi chiostri, 17 piazze, 12 sale capitolari, 12 musei e innumerevoli cortili di straordinaria bellezza.
Vero e proprio punto di ritrovo della città è Plaza Grande sulla quale si affacciano la cattedrale, il palazzo arcivescovile, il palazzo di Carondelet (attuale sede del governo).
Proprio per l'importanza di questi patrimoni architettonici, l'UNESCO ha dichiarato Quito patrimonio dell'umanità nel 1978.
Uno dei nostri passatempi preferiti è quello di sederci sulle panchine della piazza Grande ad osservare l'umanità ecuadoriana che passa davanti ai nostri occhi.
Lustrascarpe, venditori ambulanti, saltinbanco, gruppi di turisti, poliziotti, campesinos, uomini d'affari si mescolano tra loro sulle vie del centro.
Tante le persone che come noi si fermano sulle panchine a chiacchierare o semplicemente riposare.
Fra i monumenti più importati della città ammiriamo la chiesa della "Compañia de Jesús" considerata come la più importante opera barocca del Sud America.
Con il vulcano Pichinca alle spalle e la sua grande piazza l'antica Chiesa e Monastero di San Francisco (1534-1650) è uno degli angoli più belli di Quito.
Ci sediamo sui gradini della piazza ad osservare il via vai di persone. Riconosciamo facilmente dai loro abiti e dai tratti somatici i campesinos che vivono nella Sierra.
Le campane suonano e partecipiamo alla Messa in questo luogo suggestivo. Al momento della pace le donne accanto esitano un pò e saremo noi a fare il primo passo. Gli ecuadoriani incontrati fino ad ora ci sembrano persone piuttosto riservate, molto disponibili quando chiediamo informazioni, tendono in generale a stare sulle loro. Sul bus mi diverto a chiedere informazioni a destra e manca giusto per socializzare un pò.
Uno dei luoghi più suggestivi della città è La Ronda, un insieme di stradine e vicoli da percorrere a piedi, il cui nome deriva dalle serenate suonate con la chitarra durante l'epoca coloniale spagnola. È il calle più antico di Quito che mantiene il sapore della tradizione. Offre a chi la percorre gastronomia, artigianato e musica.
La città è meno affollata del solito perché molti sono in vacanza per il periodo di festa e questo ci permette di girarla in tutta tranquillità.
In un angolo davanti ad una piccola piazzetta troviamo la chiesa e convitto de La Merced (1534-1650).
Riusciamo a visitare velocemente i suoi interni semplici e bui prima che venga chiusa per il periodo di festa.
Una bella passeggiata per via Galapagos ci permette di raggiungere la Basilica del Voto Nacional situata su una collina nella parte nord-est della città vecchia. Cominciata nel 1926 la costruzione di questa chiesa gotica è durata diversi decenni.
Tartarughe e iguane sostituiscono i gargouilles tradizionali sui lati dell'edificio mentre dalla torre dell'orologio è possibile ammirare la vista della città.
La nostra passeggiata prosegue verso l'alto fino a raggiungere il belvedere situato nella zona di San Juan che giocò un ruolo importante nella breve dominazione Inca della valle di Quito.
Il Mirador è situato nel piccolo parco di San Juan (accesso da calle Carchi) dove troviamo un ponte che ci permette di scendere fino al centro storico.
Le giornate nuvolose di questi giorni ci fanno desistere dal raggiungere la cima del Pchincha sicuramente il più spettacolare Mirador di Quito.
La città di Quito, come tutte le grandi città, presenta un tasso elevato di criminalità soprattutto in alcune zone e di notte. Negli affollatissimi bus avvengono quotidianamente aggressioni e furti. È necessario quindi fare attenzione e prendere tutte le precauzioni del caso.
Noi ci muoviamo a piedi e in bus senza problemi in una città svuotata dalle feste e tranquilla.
A mezzogiorno le taverne servono l'Almuerzo un ricco pasto a menù fisso con bevanda a soli 2$. Il pranzo ha inizio con l'immancabile zuppa di gamberi, mais o verdure seguita da un piatto di riso e banane fritte accompagnato a scelta con carne o pesce. Una volta trovata la taverna giusta il pranzo diventa una vera festa.
La nostra vacanza a Quito giunge al termine e smessi i panni di "turisti" ci prepariamo a conoscere i missionari dell'Operazione Mato Grosso che hanno una sede proprio in città.
www.vagabondsail.com
Passiamo dal livello del mare a 2850 m in una notte e gli effetti si fanno subito sentire. Ci sono 15º ma a noi sembra di essere al Polo e ci copriamo con tutto quello che abbiamo.
Un taxi ci porta nel barrios La Mariscall al Coffee Tree che è aperto 24h e davanti a una fumante tazza di caffè e ad una colazione "continental" (pane burro e marmellata) aspettiamo che faccia giorno.
La Mariscal è un quartiere di Quito turistico e moderno dove si possono trovare numerosi negozi e locali alla moda. Patria dello shopping e della vita notturna di Quito ospita il Mercato Artigianale (incrocio Washington e Juan Leon) dove troveremo maglioni e pantaloni meravigliosi per pochi $.
Armati di cartina passeggiamo per le moderne vie di questa zona verso il Centro Storico dove cercheremo una sistemazione per la notte.
The Secret Garden è un ostello a pochi passi dal centro con una grande terrazza panoramica. Il prezzo è buono, la camera che divideremo con due australiane è carina e l'ambiente giovane e cosmopolita.
Pensiamo alla nostra Coelacanthe sola a Bahia e ci auguriamo che non accada nulla di irreparabile fino al nostro ritorno.
Sistemato il bagaglio ridotto che abbiamo con noi ci buttiamo subito in strada per capire meglio questa città.
San Francisco de Quito, o semplicemente Quito è la capitale dell'Ecuador, situata nella sezione centrosettentrionale del paese, sulla catena andina, a 2.850 m, ai piedi del vulcano Pichincha (4.794 m). E' la seconda capitale amministrativa più alta del mondo, dopo La Paz.
Di origine pre-ispanica, fu un centro economico e politico di grande importanza dove si sviluppò la cultura quitus (da cui il suo nome).
Quito conta la più ricca e importante collezione di arte coloniale d'America. La sua scuola d'arte fu la più importante della colonia e si evidenzia per artisti indigeni di grande valore che hanno lasciato una eredità senza paragoni.
Il centro storico della città è un vero e proprio monumento che dimostra l'abilità e l'origine della cultura ecuadoriana. Esso ospita 40 chiese e cappelle, 16 convitti e monasteri con i suoi chiostri, 17 piazze, 12 sale capitolari, 12 musei e innumerevoli cortili di straordinaria bellezza.
Vero e proprio punto di ritrovo della città è Plaza Grande sulla quale si affacciano la cattedrale, il palazzo arcivescovile, il palazzo di Carondelet (attuale sede del governo).
Proprio per l'importanza di questi patrimoni architettonici, l'UNESCO ha dichiarato Quito patrimonio dell'umanità nel 1978.
Uno dei nostri passatempi preferiti è quello di sederci sulle panchine della piazza Grande ad osservare l'umanità ecuadoriana che passa davanti ai nostri occhi.
Lustrascarpe, venditori ambulanti, saltinbanco, gruppi di turisti, poliziotti, campesinos, uomini d'affari si mescolano tra loro sulle vie del centro.
Tante le persone che come noi si fermano sulle panchine a chiacchierare o semplicemente riposare.
Fra i monumenti più importati della città ammiriamo la chiesa della "Compañia de Jesús" considerata come la più importante opera barocca del Sud America.
Con il vulcano Pichinca alle spalle e la sua grande piazza l'antica Chiesa e Monastero di San Francisco (1534-1650) è uno degli angoli più belli di Quito.
Ci sediamo sui gradini della piazza ad osservare il via vai di persone. Riconosciamo facilmente dai loro abiti e dai tratti somatici i campesinos che vivono nella Sierra.
Le campane suonano e partecipiamo alla Messa in questo luogo suggestivo. Al momento della pace le donne accanto esitano un pò e saremo noi a fare il primo passo. Gli ecuadoriani incontrati fino ad ora ci sembrano persone piuttosto riservate, molto disponibili quando chiediamo informazioni, tendono in generale a stare sulle loro. Sul bus mi diverto a chiedere informazioni a destra e manca giusto per socializzare un pò.
Uno dei luoghi più suggestivi della città è La Ronda, un insieme di stradine e vicoli da percorrere a piedi, il cui nome deriva dalle serenate suonate con la chitarra durante l'epoca coloniale spagnola. È il calle più antico di Quito che mantiene il sapore della tradizione. Offre a chi la percorre gastronomia, artigianato e musica.
La città è meno affollata del solito perché molti sono in vacanza per il periodo di festa e questo ci permette di girarla in tutta tranquillità.
In un angolo davanti ad una piccola piazzetta troviamo la chiesa e convitto de La Merced (1534-1650).
Riusciamo a visitare velocemente i suoi interni semplici e bui prima che venga chiusa per il periodo di festa.
Una bella passeggiata per via Galapagos ci permette di raggiungere la Basilica del Voto Nacional situata su una collina nella parte nord-est della città vecchia. Cominciata nel 1926 la costruzione di questa chiesa gotica è durata diversi decenni.
Tartarughe e iguane sostituiscono i gargouilles tradizionali sui lati dell'edificio mentre dalla torre dell'orologio è possibile ammirare la vista della città.
La nostra passeggiata prosegue verso l'alto fino a raggiungere il belvedere situato nella zona di San Juan che giocò un ruolo importante nella breve dominazione Inca della valle di Quito.
Il Mirador è situato nel piccolo parco di San Juan (accesso da calle Carchi) dove troviamo un ponte che ci permette di scendere fino al centro storico.
Le giornate nuvolose di questi giorni ci fanno desistere dal raggiungere la cima del Pchincha sicuramente il più spettacolare Mirador di Quito.
La città di Quito, come tutte le grandi città, presenta un tasso elevato di criminalità soprattutto in alcune zone e di notte. Negli affollatissimi bus avvengono quotidianamente aggressioni e furti. È necessario quindi fare attenzione e prendere tutte le precauzioni del caso.
Noi ci muoviamo a piedi e in bus senza problemi in una città svuotata dalle feste e tranquilla.
A mezzogiorno le taverne servono l'Almuerzo un ricco pasto a menù fisso con bevanda a soli 2$. Il pranzo ha inizio con l'immancabile zuppa di gamberi, mais o verdure seguita da un piatto di riso e banane fritte accompagnato a scelta con carne o pesce. Una volta trovata la taverna giusta il pranzo diventa una vera festa.
La nostra vacanza a Quito giunge al termine e smessi i panni di "turisti" ci prepariamo a conoscere i missionari dell'Operazione Mato Grosso che hanno una sede proprio in città.
www.vagabondsail.com