È una splendida navigazione notturna quella che ci permette di raggiungere l'isola di St. Martin a 130 mn dalla Guadalupa. Sicuramente la migliore navigazione fatta ai Caraibi con un bel vento stabile, un cielo stellato e un mare tranquillo. Vediamo sfilare davanti agli occhi le silhouette delle numerose isole poste lungo la strada: Montserrat, Antigua, Nevis, Saint Kitts, Statia, Saba e St. Barthélemy. A mezzogiorno raggiungiamo il Nord dell'isola nella parte francese e ancoriamo a MARIGOT Bay (18°04.08N 63°05.89W). L'isola infatti é divisa in due parti: una francese ed una olandese.
I 70000 abitanti dell'isola sono una combinazione di ben 120 nazionalità dovuta all'esplosione demografica degli anni 80. Un mélange di nazionalità europea e caraibica ovviamente ma anche americana, asiatica e africana. Tutto questo la distingue per una ricchezza culturale ed un apertura unica tanto da essere soprannominata "Frendly Island". L'inglese, il francese, l'olandese e il creolo sono perfettamente parlati nelle due parti dell'isola. Euro e dollari US sono la moneta locale ovunque mentre nella parte olandese usano anche i fiorini delle antille olandesi (diversi dai fiorini olandesi!).
Questa piccola isola é stata popolata più di 5000 anni fa dagli indiani Ciboney. Dal Venezuela sono poi arrivati in piroghe gli antenati degli Arawaks. Colombo la vede nel suo secondo viaggio e la battezzata senza neppure posarci piede. Nel 1627 una nave olandese la nota e installa una piccola comunità a Great Bay questo provoca come reazione l'arrivo di una flotta spagnola per cacciare i coloni che si tradurrà in una occupazione dell'isola per una decina d'anni. Decimati da malattie e fame gli spagnoli abbandonano nuovamente l'isola lasciandola nelle mani di famiglie francesi ed olandesi nascoste nella costa opposta. Nel 1648 i francesi e gli olandesi firmano un trattato di divisione dell'isola (54km ai francesi e 32km agli olandesi). St Martin nei secoli che seguono cambia per 18 volte nazionalità. Si sviluppa l'industria dello zucchero fino all'abolizione della schiavitù. Successivamente l'economia si converte al mercato del sale fino alla costruzione dell'aereoporto a cura della marina militare americana durante la seconda guerra mondiale. Questo permette un apertura all'economia del turismo che dagli anni 50 non ha mai smesso di crescere.
L'architettura locale é un perfetto esempio della grande diversità presente sull'isola. Il lato francese con le case in stile creolo dai colori sgargianti e lato olandese in cemento influenzate dallo stile americano. La religione é molto presente, una cinquantina sono i culti esistenti tra cui quello cattolico, anglicano e avventista sono i più diffusi. Si trovano anche i metodisti, voodoo e rasta. Una particolarità dell'isola resta il Gospel che si può ascoltare a fine giornata nei tempi e nelle chiese.
L'artigianato é molto sviluppato e i materiali naturali sono valorizzati con produzioni artistiche uniche.
Marigot é la capitale della parte francese e un bell'esempio di modernità e tradizione. Famosa per lo shopping nei suoi tanti negozi di lusso non manca di offrire luoghi storici come il Forte Louis del 1789 con una vista spettacolare sulla baia e la via della repubblica con le sue case tradizionali del 19° secolo. Imperdibile senza dubbio é il mercato delle spezie e dell'artigianato presente tutti i giorni sul lungomare (particolarmente ricco il mercoledi e sabato mattina). Due Marina (Marina Fort Louis sul mare e Marina Royale nella laguna) e numerosi chandleries permettono di trovare risposta ogni tipo di bisogno nautico. La città é viva e colorata con i tanti negozi, bar e ristoranti ovunque.
Ci spostiamo nella baia di Grand Case (18°06.54N 63°03.48W) a soli 3 mn di distanza per trovare la pace di un ancoraggio fuori città. Ben protetta, grande e bagnata da un acqua cristallina questo ancoraggio é un sito famoso per le immersioni alla Roccia Créole. Questa fa parte della riserva naturale quindi é vietato ancorare e bisogna servirsi delle boe messe a disposizione. Un piccolo pontone da accesso diretto al cuore del paese. Sbarcando scopriamo un lungo boulevard completamente pieno di ristoranti dai più lussuosi ai più nostrani. Negozi alla moda ed originali, bar, tavole calde e ristoranti 5 stelle mescolati insieme in una via decisamente pittoresca. Il martedi sera il boulevard é chiuso al traffico e le orchestre locali animano la serata al ritmo di tamburi, trombette e chitarre. Pura energia caribica!
Bagni, riposo, passeggiate lungo il boulevard e "ti punch" per salutare il sole davanti a tramonti spettacolari. Dopo qualche giorno di questa cura rigenerante torniamo a Marigot per preparare Vagabond e Vagabondi per l'imminente traversata sulle Azzorre.