Il 13/10 alle 6 salpiamo l'ancora prima del sorgere del sole, iniziamo a veleggiare lungo la costa di Amorgos con un meltemi che inizia a soffiare. Un gruppo di delfini salta accanto allo scafo mentre il cielo illumina di rosa il profilo di questa imponente isola. Uno spettacolo! Scapolata Amorgos ci teniamo a debita distanza per non risentire troppo delle accelerazioni di vento, procediamo al traverso e percorriamo rapidamente le 55Mn che ci separano dalla nostra destinazione. Le ultime miglia sono un entusiasmante bolina che tiene impegnato tutto l'equipaggio pur lasciandoci il tempo di ammirare la bellezza dell'isola in avvicinamento. Alle 14:30 buttiamo l'ancora ad Astipalaia nella baia di Livadhi (36°32.42N 26°20,79E) ben protetti e su un ottimo fondo mentre il meltemi continua a rinforzare. Davanti a noi il piccolo abitato costiero adagiato in una verde vallata, orti con mandarini, aranci, viti e case immerse nei fiori compongono un bellissimo scenario accanto alla bella spiaggia. A terra troviamo un paio di market, bar e ristoranti con tavoli sul mare. Una bella altalena di legno sulla spiaggia farà la gioia di Reva.
Astipalaia ha una forma di farfalla, le cui due ali sono unite da un breve istmo che da origine a due baie, la Baia Sant'Andrea a nord e la Baia della Maltesana a sud. L'isola è montuosa e si eleva fino a metri 506 nel M. Sant'Elia, le coste sono alte e frastagliatissime.
Il giorno seguente lo passiamo a bordo e teniamo sotto controllo l'ancoraggio mentre il meltemi dà prova della sua forza. È una bellissima giornata di sole con un cielo limpido e una luce meravigliosa che fa risplendere il Castello e la grande Chora arroccata sulla montagna. Ceniamo in pozzetto e possiamo assistere alla bellezza dello stesso paesaggio prima al tramonto e poi in versione notturna tutto illuminato.
In mattinata sbarchiamo sulla spiaggia del piccolo villaggio e percorriamo a piedi i 2 km che ci separano dalla Chora costruita ad anfiteatro intorno alla collina su cui sorge il castello veneziano. Siamo nel Dodecaneso ma l'architettura qui ha tutto delle Cicladi con candide case, infissi blu, colorate ringhiere di legno ai balconi e qualche mulino a vento. Capoluogo e porto dell’isola, Chora è costruita su una collina che si protende nel mare formando due baie. Sulla cima domina il castello, all’interno del quale si alzano le candide cupole delle chiese dell’Evanghelistria e di Haghios Gheorghios. Percorriamo le strette viuzze che ci portano fino all'ingresso del castello che troviamo chiuso per ristrutturazione. Mannaggia! Non ci resta che continuare ad esplorare questo abitato tutto costruito in forma circolare intorno al castello con i suoi angoli belvedere e le sue belle chiese disseminate qua e là. In seguito scendiamo fino al porto e ci sediamo in spiaggia per un tranquillo pic-nic prima di scorgere poco lontano un nuovissimo parco giochi. Riguadagniamo quota e raggiungiamo l'ingresso della Chora con i suoi mulini a vento bianchi dal tetto rosso e ci sediamo ai piedi di uno di questi ad osservare il pigro muoversi degli abitanti di quest'isola. Tanti negozi e ristoranti ben curati e alla moda lasciano trasparire la voglia che i giovani hanno di inserire Astipalaia nelle più importanti mete turistiche della Grecia. Reva inizia a reclamare il suo pisolino pomeridiano quindi ci rimettiamo sulla strada del ritorno.
Il giorno seguente lo passiamo a bordo e teniamo sotto controllo l'ancoraggio mentre il meltemi dà prova della sua forza. È una bellissima giornata di sole con un cielo limpido e una luce meravigliosa che fa risplendere il Castello e la grande Chora arroccata sulla montagna. Ceniamo in pozzetto e possiamo assistere alla bellezza dello stesso paesaggio prima al tramonto e poi in versione notturna tutto illuminato.
In mattinata sbarchiamo sulla spiaggia del piccolo villaggio e percorriamo a piedi i 2 km che ci separano dalla Chora costruita ad anfiteatro intorno alla collina su cui sorge il castello veneziano. Siamo nel Dodecaneso ma l'architettura qui ha tutto delle Cicladi con candide case, infissi blu, colorate ringhiere di legno ai balconi e qualche mulino a vento. Capoluogo e porto dell’isola, Chora è costruita su una collina che si protende nel mare formando due baie. Sulla cima domina il castello, all’interno del quale si alzano le candide cupole delle chiese dell’Evanghelistria e di Haghios Gheorghios. Percorriamo le strette viuzze che ci portano fino all'ingresso del castello che troviamo chiuso per ristrutturazione. Mannaggia! Non ci resta che continuare ad esplorare questo abitato tutto costruito in forma circolare intorno al castello con i suoi angoli belvedere e le sue belle chiese disseminate qua e là. In seguito scendiamo fino al porto e ci sediamo in spiaggia per un tranquillo pic-nic prima di scorgere poco lontano un nuovissimo parco giochi. Riguadagniamo quota e raggiungiamo l'ingresso della Chora con i suoi mulini a vento bianchi dal tetto rosso e ci sediamo ai piedi di uno di questi ad osservare il pigro muoversi degli abitanti di quest'isola. Tanti negozi e ristoranti ben curati e alla moda lasciano trasparire la voglia che i giovani hanno di inserire Astipalaia nelle più importanti mete turistiche della Grecia. Reva inizia a reclamare il suo pisolino pomeridiano quindi ci rimettiamo sulla strada del ritorno.
Il meltemi continua ma si calma leggermente e noi ne approfittiamo per fare rotta verso l'isola di Kos. Veleggiamo al traverso e dopo 34Mn buttiamo l'ancora nella parte sud-ovest dell'isola a Stefanos (36°45.79N 27°01,50E) su un ottimo fondo di sabbia. Domani è previsto un altro forte colpo di vento da Nord quindi restiamo tranquilli a bordo di Vagabond circondati da un mare cristallino davanti ad un lunga spiaggia dorata.
Il 19/10 percorriamo le 2Mn che ci separano da Kamari (36°44.10N 26°58,40E) piccolo villaggio affacciato sul mare con tanti ristoranti, taverne, bar, market, un centro kite, spiaggia attrezzata e parco giochi. Poco lontano si trova Kefalos, l’antico capoluogo, un grande villaggio pieno di vita costruito sul bordo di uno strapiombo, circondato dalla sua fortezza medievale. Il tempo di fare qualche rifornimento, ricaricare il telefono e una sgranchitina alle gambe poi ci rimettiamo in navigazione verso le isole a sud.
Il 20/10 facciamo rotta verso Tilos a 30Mn di distanza e ancoriamo a Livadhia (36°24.91N 27°23,26E). Qui si trova il porto dell’isola che, recentemente ristrutturato, offre servizi più sicuri per l’ancoraggio delle navi di linea e delle imbarcazioni da diporto. Camminiamo per le vie del villaggio e incontriamo numerose camere in affitto, taverne e bar con vista mare. La grande chiesa e un nuovissimo parco giochi. Nel centro troviamo locande e bar caratteristici all'ombra di alberi profumati. La lunga spiaggia ha un mare caldo e cristallino e sull'orizzonte, si distinguono l’isola di Symi e i monti della Turchia.
Isola di Tilos presenta massicci scoscesi, monti coperti di verde, con colline e valli, villaggi pittoreschi, spiagge incantevoli ed è un enorme parco ecologico protetto. Ci raccontano che qui sono vissuti anche gli ultimi elefanti d’Europa: gli elefanti nani comparsi sul’isola 45.000 anni fa e scomparsi poi 4.000 anni fa.
Il 21/10 alle 9:15 facciamo rotta su Symi isola mondana dove si sviluppa uno dei più belli e più grandi abitati neoclassici della Grecia. I suoi abitanti si dedicarono alla pesca delle spugne ed furono famosi ovunque per la grande abilità nella costruzione di navi. Dopo 24Mn di navigazione entriamo nel golfo di Panormitou (36°33.07N 27°50,80E) una baia chiusa incassato nell'angolo Sud Ovest di Symi. Siamo subito accolti dal mulino a vento sul lato Est dell'ingresso e dal’imponente campanile policromo, eretto nel 1911, del monastero. Molti arrivano a Symi esclusivamente per venerare l’icona taumaturgica, rivestita di argento ed oro, dell’Arcangelo Michele, nel monastero dell’Arcangelo Michele di Panormittis. Anche noi andiamo a vederla e approfittiamo per visitare anche la chiesa, del 1783, una spaziosa basilica ad una navata, con rari affreschi (XVIII sec.), volte a crociera ed un’elaborata iconostasi in legno intagliato.
Il 22/10 percorriamo la costa sud di Symi e raggiungiamo un insenatura che rientra profondamente nella costa fino a Pethi (36°36.96N 27°51,40E) un piccolo villaggio costiero con case variopinte, sparse in un golfo tranquillo con molti caicchi. Lì si trova un vecchio cantiere navale ancora in attività. Un market e un paio di taverne sul mare. Davanti al molo parte il bus per la città. Il capoluogo Simi è diviso in due parti, Yalòs, il porto dell’isola, con le bellissime e variopinte case neoclassiche vicino al mare e sulle colline, e Choriò, l’abitato più grande. Yalòs è collegata con Choriò da una strada asfaltata lunga circa 3 Km e da 500 larghi gradini in pietra della Kalì Strata, attorno alla quale ci trovano le più grandi dimore padronali. Preferiamo non prendere il bus ed incamminarci a piedi verso la cima della collina dove troviamo un simpatico parco giochi. Arriviamo finalmente al Kastro, o meglio al piccolissimo tratto di mura che ne resta, in stato migliore la bella chiesa con le icone rare e impareggiabile la vista incantevole su Yalòs, Choriò e Pedi.
Scendiamo per passeggiare nella cittadina e incontriamo subito l’imponente orologio comunale in pietra del 1881 e affacciata sul mare la statua del piccolo pescatore Michalakis. Camminiamo lungo tutto il molo ammirando le case colorate che dalla collina sembrano scivolare fino al mare. Un delizioso giros pita sarà il nostro pranzo che consumiamo all'ombra delle piante nel parco in centro città con una ventina di gatti che si radunano ai nostri piedi. Proprio accanto a noi un nuovissimo parco giochi pieno di bambini terrà occupata Reva per un po. Riprendiamo la passeggiata fino alla vecchia darsena, nel quartiere di Charani, dove ancora ci sono barche in lavorazione. L'atmosfera è di altri tempi! Proseguiamo poi fino alla chiesa di Haghios Ioannis con l’imponente campanile in pietra e il meraviglioso sagrato a ciottoli bianchi e neri.
Al ritorno percorriamo sempre a piedi l'infinita scalinata fino a raggiungere Pontikòkastro (Collina di Noulià), al’entrata di Choriò ci riposiamo con una vista eccezionale su Yalòs, dove si trovano un antico tumulo circolare e circa 50 mulini a vento in rovina. Rientriamo su Vagabond piuttosto stanchi per la grande camminata di oggi ma con gli occhi ancora pieni delle meraviglie che abbiamo potuto vedere.
Restiamo qualche giorno in questo ancoraggio tranquillo scendendo a terra per passeggiare o per sederci sull'unica panchina del molo a mangiare un gelato osservando il pigro svolgersi della giornata in questo angolo del mondo.
Partiamo il 24/10, veleggiamo verso la parte Ovest dell'isola fino alla baia di Emilianos (36°36.41N 27°46,56E) dove ancoriamo su 10mt proprio dietro al promontorio che ospita il piccolo monastero che dà il nome alla baia. Un secondo monastero si intravede sulle alture dell'entroterra.
Il 25/10 lasciamo Symi e veleggiamo verso nord, costeggiamo la costa turca, il sud di Kos, e lo stretto tratto di mare tra questa e la costa turca. Dopo 55 Mn di navigazione arriviamo a Pserimos, un isollotto tranquillo di una quindicina di Kmq e con circa 150 abitanti, e ancoriamo a sud nella baia di Krevattio (36°55.33N 27°09,53E) in un acqua trasparentissima. Dopo una notte tranquilla ben protetti dall'isola facciamo rotta verso Kalymnos e ancoriamo nella baia di Vlychada (36°55.83N 26°57,91E) a sud dell'isola. Riffacciamo un paio di volte l'ancoraggio perché il fondo non è dei migliori ma dobbiamo aspettare che il vento cali per risalire verso Leros.
Il giorno seguente il vento è calato ma soprattutto il mare, quindi ci prepariamo per le 14Mn di bolina in tutta tranquillità che ci permettono di raggiungere l'estremo sud dell'isola di Leros. Vagabond avanza stabile e deciso ben lontani dalla costa ovest di Kalimnos non risentiamo delle raffiche di vento. Il paesaggio è meraviglioso, la natura è sicuramente la padrona in quest'isola famosa per il trekking e l'arrampicata. Alle 13:26 buttiamo l'ancora nell'ampia baia che intaglia la costa sud di Leros, Xirokampos (37°06.37N 26°52,29E). Davanti alla spiaggia una serie di boe gialle e bianche sono messe a disposizione delle due taverne che le offrono gratuitamente a chi consuma un pasto da loro. Il fondo, su 5m, è buono quindi resteremo ancorati qui ben protetti nei giorni di meltemi che seguiranno. Nella notte le barchette dei pescatori lasciano il molo per partire alla pesca in un incessante via vai. A terra un bellissimo parco giochi vista mare ci dà il benvenuto e alle sue spalle un enorme e nuovissimo campo da calcio circondato da una pista d'atletica. Il villaggio è molto piccolo, un mini market, qualche taverna chiusa e un paio di bar.
Il 02/11 lasciamo questa baia e percorriamo le 5 Mn che ci separano dalla baia di Lakki dove si trova il Marina Evros che ci ospiterà per i mesi invernali. Il sole è alto nel cielo e una scia di gabbiani ci segue mentre entriamo al Marina e ormeggiamo saldamente Vagabond al pontile (37°07.72N 26°51,39E). Sarà l'inizio di una nuova avventura?
www.vagabondsail.com