Il 19/03 alle 9:25 molliamo gli ormeggi mentre tutti i nostri amici, con i quali abbiamo condiviso gioie e dolori di questo freddo inverno a Leros, ci salutano dal pontone. Persino il gatto "Bonita" è venuto a darci un saluto e Reva con la sua cintura di sicurezza e ben attaccata al bimini si sbraccia e sorride felice gridando "Ciao miei Amici!". Loro rispondono salutandola ancora di più e ridono perché anche se ha parlato in italiano hanno capito benissimo che come al solito li ha chiamati miei amici e questo riesce sempre a farli ridere di gusto.
La giornata è grigia ma noi siamo illuminati da il viso di Michele che irradia felicità allo stato puro. Non importa se abbiamo solo 8 Mn da fare per raggiungere il cantiere a Nord dell'isola, l'importante per il Capitano è essersi staccati da terra e poter sentire l'acqua che scorre sotto lo scafo. Usciamo dalla grande baia di Lakki insieme a due piccole barche di pescatori. Il vento viene da Sud e procediamo quindi al gran lasco con tutte le vele aperte. Il mare non è troppo mosso e una volta regolate le vele possiamo stare tranquillamente in pozzetto a guardare la costa di Leros sfilare sotto i nostri occhi. Reva è tranquilla e felice della gita in mare di oggi e tutti sembriamo reagire bene ai movimenti della barca. L'isola è meravigliosa e la parte Nord ancora di più cosi brulla e selvaggia. Costeggiamo l'isoletta di Arkhangelos che offre tre ancoraggi in acqua cristallina. Noi invece entriamo nella baia di Partheni e prendiamo una delle boe (37°11.35N 26°48.04E) messe a disposizione dal Marina. Nel pomeriggio il cielo si apre e Reva chiede insistentemente di poter fare il bagno, come darle torto quest'acqua trasparente è davvero invitante ma la temperatura purtroppo la rende ancora inaccessibile. Festeggiamo questa bella giornata con un aperitivo in pozzetto davanti ad un tramonto mozzafiato.
La mattina successiva alle 8 siamo nella darsena e l'efficente personale dell'AGMAR Marine ci accoglie con il Travel-lift che solleva Vagabond dall'acqua sotto lo sguardo preoccupato di Reva. Il cantiere si trova in questa zona desolata dell'isola dove praticamente non c'è nulla, giusto il loro concorrente proprio accanto separato solo dalla pista di atterraggio dell'areoporto dell'isola. Andiamo in ufficio e facciamo conoscenza della giovane segretaria serba appena assunta molto gentile e disponibile e della chef Irene con la quale abbiamo lungamente corrisposto via mail. Tutti sono gentili e disponibili e da subito possiamo iniziare i lavori. Ci viene chiesta una cauzione di 50€ quando ci consegnano la chiave per attivare la corrente elettrica e la chiave del cantiere. Dagli uffici si accede sulla destra ad un shipchandler ben fornito mentre uscendo iniziano i vari atelier e locali tecnici che non sembrano mancare di nulla. Come servizi sono a disposizione una lavanderia con 2 lavatrici (5€ e detersivo proprio) e 1 asciugatrice (5€), 2 bagni, 2 doccie e un enorme piazzale con piastrelle per lavare le vele e metterle ad asciugare. Wifi compreso nel prezzo con un collegamento magnifico che ci permette di fare qualche chiamata con i famigliari. Alle 15 tutti finiscono di lavorare e se ne vanno, il cantiere si svuota e noi ci ritroviamo completamente soli. E visto che sabato è la festa nazionale per l'indipendenza, venerdi pomeriggio salutiamo tutti e ci prepariamo ad un lungo weekend solitario.
Michele inforca la sua tuta da lavoro che sarà la sua nuova pelle per tutta la settimana mentre io e Reva ci occuperemo degli interni, dei bucati e dei pasti.
Tutte le mattine aspettiamo con gioia l'arrivo dei furgoni dei panettieri, di solito tra le 10:45-11:15, con il pane e altre delizie di pasticceria che a turno assaggiamo tutti. Fuori dal cantiere c'è il nulla assoluto e per far provviste venerdi mattina io e Reva prendermo il pulman (basta sventolare la mano a bordo strada e il pulman si ferma) che ci lascia nel centro del primo villaggio, Kamara (1,50€), proprio davanti al grande supermercato. Sono solo 10 minuti di Bus che rendono Reva felice come fosse in un parco dei divertimenti, proprio non riesce a frenare le risate e il suo entusiasmo diventa presto contagioso cosi quando scendiamo tutti ci salutano e mandano baci a questa bambina che sprizza gioia da ogni poro.
La settimana è perfetta per far cantiere, sole, caldo e niente vento, Michele con tutta calma riesce a fare i lavori e i vari controlli che aveva programmato.
Lunedi alle 9:30 Vagabond è di nuovo in acqua bella più che mai e pronta per rimettersi in viaggio. Ancoriamo nella parte più Est della baia di pantheni in un angolo quasi completamente circolare ridossato da tutti i venti su un ottimo fondo di 7m d'acqua (37°11.49N 26°48.30E). Nel pomeriggio sbarchiamo sul molo dei pescatori, superiamo l'area militare e continuiamo la nostra passeggiata fino alla vicina Blefoutis ultimo centro abitato dell'isola con un grande ristorante sulla bella spiaggia (ora chiuso) e villette private sparpagliate sulla collina che si affacciano ad anfiteatro sul mare. Tutto è verde, ricoperto di fiori, l'aria profuma di primavera, noi camminiamo ammirando questo paesaggio selvaggio in compagnia solo di qualche pecora, cavallo e cane.
Martedi mattia io e Reva partiamo con il primo bus della giornata (9:08) da Partheni per una gita fino a Lakki (3€) e l'autista ci accoglie con calore. A Kamara sale una scolaresca vivace e rumorosa, l'autista mette il volume della radio al massimo e tutti i ragazzi si mettono a cantare a squarciagola questo pezzo rap locale...l'atmosfera è meravigliosa e contagiosa ...Indimenticabile!!
A Lakki passiamo al Marina Evros per salutare le segretarie, gli amici del pontone e dopo qualche acquisto e un buon giros pita al pollo facciamo la spesa nel grande supermercato. Con le borsone belle piene a bordo strada fermiamo il nostro bus, l'ultimo della giornata (14:15) e raggiungiamo finalmente Michele a bordo.
Ora tutto è pronto, domani faremo rotta verso le isole del nord.