GRECIA:PATMOS E LA PASQUA

L’ 11/04 lasciamo l’accogliente porticciolo di Arki e veleggiamo al traverso coprendo velocemente le 10Mn che ci separano dalla nostra destinazione. Patmos è nota come “l’isola dell’Apocalisse” perché in una grotta il discepolo di Cristo Giovanni scrisse l’“Apocalisse”, l’ultimo libro del Nuovo Testamento. Il centro storico di Chora con il monastero di San Giovanni e la grotta dell'Apocalisse sono state dichiarate dall'UNESCO patrimonio dell'Umanità. L’isola è bellissima già in avvicinamento mentre raggiungiamo Skala e ormeggiano in un piccolo pontone nella parte più interna della baia dove si trovano le  imbarcazioni dei pescatori (37°19.73N 26°32.73E).
Skala è il porto dell’isola sorta in una stretta baia naturale che quasi divide l’isola in due. Nel passato nel porto non c’erano edifici, solo alcuni magazzini infatti a causa delle incursioni piratesche gli abitanti vivevano a Chora. Alla fine del XIX secolo il porto prosperò e durante l’occupazione italiana venne convertito in centro operativo, quando furono innalzati gli edifici del presidio italiano, della posta, della dogana. In quell’epoca vennero costruiti bellissimi edifici neoclassici che oggi fungono da abitazioni o da negozi. Giriamo tra le sue vie curiosi di riscoprire questo luogo che già avevamo visitato 10 anni fa in viaggio di Nozze. Tra negozi, panettieri e ristoranti non manchiamo di visitare le chiese di Haghìa Paraskevì, Haghìa Ekaterini e Panaghìa tis Koumanas (1780). Facciamo rifornimento di frutta, verdura, vino, carne, cioccolato e dolce locale per festeggiare la Pasqua.
Dal lungomare prendiamo un bus (1,50€) per raggiunge la Chora e Reva, come sempre, è felicissima di questa gita. La Chora è la città antica e tradizionale costruita attorno al monastero di San Giovanni Teologo. Sembra essere uno dei complessi abitativi medievali più belli e meglio conservati dell’Egeo. Le case, costruite l’una accanto all'altra, con le finestre in alto, formano un dedalo di strette stradine lastricate dove si trovano decine di chiese costruite con pietra, tetti di legno di cipresso alghe e terra. Raggiungiamo i tre mulini a vento situati appena fuori dalla Chora ristrutturati e perfettamente funzionanti. Da qui si gode di una spettacolare vista sulla baia di Skala e su tutta la Chora. Ai piedi di un mulino pranziamo con le delizie trovate nel fornaio ai piedi del monastero e assaggiamo la famosa “cheese cake” fatta con formaggio locale. Deliziosa! Dietro ai mulini ci imbattiamo in un bel parco giochi che testiamo subito per aggiungerlo alla nostra Guida dei Parchi giochi del Mar Egeo.
Iniziamo poi la discesa lungo il sentiero N2 e perdendoci nel meraviglioso paesaggio che ci circonda percorriamo i 5 Km fino a Skala. All'arrivo ci premiamo con un grosso gelato!



Il Giovedì siamo alla Chora e visitiamo il monumentale monastero-fortezza di S. Giovanni Teologo. Fu costruito nel 1088 dal monaco Christodoulos grazie a una donazione dell’imperatore bizantino Alessio I Comneno. All'interno si trova il museo-sacrestia, ritenuto il più grande museo dell’Egeo, che contiene antichissime pergamene e bolle d’oro. Straordinaria anche la biblioteca con manoscritti e oltre 13.000 documenti. All'interno del complesso si trova anche un laboratorio per la conservazione ed il restauro delle opere pittoriche. 
Partecipiamo alla Messa dove viene distribuito pane a tutti poi ci spostiamo nella piazza del municipio per assistere alla suggestiva “Lavanda dei piedi”, spettacolo unico che ripropone l’Ultima Cena.
A metà della strada che conduce dalla Chora a Skala si trova la grotta dell’Apocalisse con la chiesa di Haghìa Anna. Qui si trova anche la Scuola di Patmos, fondata nel 1713 fu il centro spirituale dei Greci e attualmente è un importante seminario riconosciuto dallo stato.
L’isola è famosa per i grandi festeggiamenti del periodo di Pasqua che nonostante siano sentiti in tutta la Grecia a Patmos sono caratterizzati da eventi unici come la processione del sabato sera e la Messa di Pasqua con il Vangelo tradotto in sette lingue. Il sabato notte poi esplodono i festeggiamenti con botti, fuochi d’artificio, cena pantagruelica,  musica, vino e danze. Uno spettacolo unico.
La domenica di Pasqua invece la festeggiamo a Lipso. In mattinata andiamo a messa nella grande basilica dove viene distribuito pane a tutti e alla fine tra baci abbracci e auguri si scoppiano petardi davanti alla porta della chiesa. Dopo una passeggiata lungomare ritorniamo su Vagabond per la caccia delle uova di cioccolate lasciate dal coniglietto. Gustiamo in pozzetto il ricco pranzo di Pasqua con ottimo vino locale e persino il loro dolce tipico per la Pasqua (Una specie di panone dolce al latte speziato con dentro un uovo sodo rosso).
Buona Pasqua!Kalò Pàscha!