MARTINICA: Esplorando il Sud della Martinica

Martedì 16 febbraio di buon ora lasciamo Dumas all’ancoraggio e ci mettiamo in cammino. Oggi vogliamo fare una passeggiata che ci permetterà di esplorare la parte sud della Martinica. Abbiamo 17Km da percorrere, senza grossi dislivelli e per buona parte immersi nella vegetazione. Siamo ben equipaggiati con tanta acqua, protezioni per il sole e un pranzo al sacco. L’aria fresca del mattino ci accarezza mentre pieni di energia e di entusiasmo percorriamo il sentiero nel bosco che dall’Anse Caritan ci conduce alla Grande Anse des Salines. La lunga spiaggia di sabbia dorata bordata da alte palme da cocco è quasi deserta a quest’ora del mattino. Ne approfittiamo per ammirarla in tutto il suo splendore. Andiamo poi a visitare lo stagno des Sardines, qui possiamo avvistare animali e ritrovare la flora tipica passeggiando direttamente nello stagno su passerelle di legno e ponti. In alcuni punti di osservazione, pannelli esplicativi con foto e giochi ci permettono di scoprire le tante specie che popolano il luogo. Reva è molto contenta di questa “gita d’istruzione” totalmente immersa nella natura.

Riprendiamo il cammino fino a superare Basse Terre da dove possiamo avvistare i due isolotti a poche miglia dalla costa: Cabrits e Table du Diable. Siamo nella parte più sud dell’isola, l’aliseo soffia con forza e il mare è agitato. Seguiamo la strada lungo la costa che diventa poi sentiero mentre costeggia tre piccole anse. I tratti nella foresta ci permettono di osservare alberi centenari dalle enormi radici, granchi che sonnolenti fanno capolino dai loro nascondigli e tanti uccelli che volano da un ramo all’altro. Per proseguire il cammino siamo obbligati ad attraversare un piccolo corso d’acqua e un ponte di legno e raggiungiamo infine la Punta dell’Inferno. Qui il paesaggio cambia completamente, entriamo infatti nella Savane des Pétrification, una zona desertica con poca e bassa vegetazione. Seguiamo il sentiero che si arrampica tra cespugli,cactus e rocce rossastre. Ammiriamo il paesaggio e Reva si diverte ad impilare sassi lungo il sentiero accanto alle pile di segnalazione lasciate da chi è passato prima di noi. Una volta raggiunta la parte più alta si apre davanti ai nostri occhi uno spettacolo mozzafiato: grande falesie a picco sul mare sono battute dal vento e dalla grande onda oceanica. La costa ha una terra rossa, gialla, arancione, il mare è di un turchese magnifico e diventa completamente bianco e spumeggiante una volta vicino alla terra. Raggiungiamo la falesia per poter ammirare la bellezza che ci circonda quando un gruppo di Fetonti a becco rosso vola a un paio di metri davanti a noi. Li osserviamo estasiati, conosciamo bene questi uccelli che ci accompagnano spesso al largo durante le traversate e siamo felici di ritrovarli in questo luogo magnifico. L’onda oceanica con un grande frastuono sbatte contro la roccia della falesia su cui ci troviamo e inaspettatamente siamo ricoperti dagli schizzi in una doccia non programmata. Colti di sorpresa abbiamo giusto la buona reazione di girarci e proteggere la macchina fotografica. Poco male comunque perché il vento e il sole di oggi ci asciugheranno rapidamente. Restiamo un po' in questo luogo meraviglioso. In silenzio passeggiamo (sempre a distanza di sicurezza) lungo le falesie, osserviamo la forza rombante del mare che riempie l’aria con rumori e schizzi e camminiamo sulla terra dalle tante sfumature. Il paesaggio poi cambia nuovamente, la vegetazione ritorna e il sentiero tra le piante ci accompagna fino alla spiaggia dell’ansa à Trabaud. Ci ritroviamo in una sottile striscia di sabbia chiara, battuta da numerose onde che si susseguono senza sosta. I sargassi appena depositati e quelli ormai seccati dal sole sono adagiati proprio dove inizia la vegetazione. Ci troviamo un angolino all’ombra e subito siamo in acqua per rinfrescarci. L’acqua è bassa e il fondo è sabbioso quindi lascio giocare Reva  senza preoccupazioni (ma sempre sotto sorveglianza!). Lei adora le onde, senza paura o esitazione si lancia ridendo nei cavalloni più alti e sarebbe capace di rimanere in acqua per un’intera giornata. Diverse persone fanno kitesurf al largo con salti spettacolari (per navigare con questo mare devono essere necessariamente esperti), altri fanno surf o bodysurf tra le onde più alte e infine la maggior parte si diverte come noi a farsi “scecheràre” dalle onde a riva. Dopo il bagno facciamo il nostro pique-nique e ci riposiamo un po’ all’ombra delle palme. Un bellissimo colibrì verde brillante vola accanto a noi e lo vediamo mentre con il suo becco allungato prende il nettare dei fiori battendo rapidissimo le ali senza neppure posarsi. Siamo felici di essere riusciti finalmente a farlo vedere a Reva perché mentre in passato si avvistavano continuamente ora la specie è a rischio di estinzione (causata dell’introduzione da parte dell’uomo degli opossum per controllare la diffusione dei serpenti e che invece si mangiano anche le uova di colibrì). Ci rimettiamo in cammino, la via del ritorno è una strada sterrata che attraversa l’interno tra lunghe piantagioni di canna da zucchero e meloni. Poche macchine percorrono questo tratto di strada, avanziamo quindi indisturbati e rinfrescati dall’aliseo che soffia senza sosta. Ci piace tantissimo questo tratto di strada rurale e completamente immerso nel verde. La camminata è stata davvero lunga, Reva ha camminato con entusiasmo senza mai lamentarsi, quindi arrivati a Sainte Anne ci premiamo con un bel gelato alla vaniglia. Delizioso!
Raggiunta Dumas ci buttiamo in mare per toglierci la stanchezza e facciamo una bella doccia rigenerante. Siamo felici di questa giornata, della bellissima escursione e di aver scoperto questi angoli meravigliosi di un isola che ha davvero tanto da dare a chi si prende il tempo di scoprirla.


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